«A Venezia costo della vita più alto: «Una legge speciale per la residenza»

Mercoledì 21 Agosto 2019 di Roberta Brunetti
Il presidente dell'Ater Speranzon con l’assessore regionale Lanzarin e la vicesindaca Colle
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VENEZIA - L’assegnazione delle case pubbliche, in centro storico, dovrà tener conto della specificità veneziana. E di questo si sta occupando il tavolo tecnico che a breve proporrà delle modifiche alla discussa legge regionale che ha abbassato a 20mila euro il tetto dell’Isee per aspirare ad un alloggio pubblico. «L’obiettivo è di arrivare a una vera legge speciale per la residenza a Venezia - annuncia il presidente dell’Ater lagunare, Raffaele Speranzon - O quantomeno a dei correttivi. È oggettivo che il costo della vita in centro storico sia più alto e già questo, rispetto ala calcolo dell’Isee, deve portare a determinazioni diverse». Occasione per fare il punto sulla situazione la denuncia di una coppia di inquilini Ater (vedi pezzo sotto), finiti tra le migliaia che rischiano di perdere l’alloggio. Con un Isee di 32.000 euro, tra due anni non avranno più diritto alla casa dove vivono dall’83 e in cui hanno investito  decine di migliaia di euro in manutenzioni e restauri. Il loro sogno, da sempre, era quello di restare a Venezia, ma ora si è trasformato in un incubo. Un’altra storia esemplare di una Venezia che caccia i veneziani? Speranzon rassicura: «Si tratta di un esempio che io credo molto difficilmente, alla fine, riceverà lo sfratto dall’Ater. Proprio perché per il centro storico veneziano si cercheranno dei correttivi ad hoc». Il presidente anche precisa come ad oggi nessun inquilino abbia ricevuto lo sfratto, solo una lettera in cui si informa chi supera il nuovo tetto Isee che ha 24 mesi di tempo per rientrare nei paramenti della nuova normativa. Parametri che, nel frattempo, sono in discussione. «Per il centro storico, in particolare, è molto probabile che saranno presi dei correttivi - rassicura Speranzon - Quali, al momento non lo so. Ma si ipotizza uno slittamento di qualche mese del termine dei due anni, l’innalzamento dell’Isee a 30mila euro, l’esclusione delle persone con più di 65 o 70 anni, in quanto soggetti fragili, dalla possibilità di sfratto».
L’ACQUA SPORCA Ciò detto il presidente ribadisce come ci siano anche «casi di persone con Isee ben al di sopra di 32.000 euro che avrebbero tutte le possibilità di acquistare una casa e andrebbero sfrattati non tra 24 mesi, ma subito! Anche per rispetto di chi paga affitti altissimi sul mercato». Insomma si tratta di «trovare un equilibrio tra due esigenze opposte. E i tavoli tecnici dovranno fare proprio questo: individuare gli strumenti per evitare di buttare via il bambino con l’acqua sporca, ma anche per eliminare quell’acqua sporca». Speranzon aggiunge di capire bene la «preoccupazione di tante famiglie e assicura che l’Ater cercherà si usare sempre la ragionevolezza». Quanto al centro storico e all’espulsione del ceto medio ammette come ci siano «aspetti della specificità veneziana di difficile applicazione con l’attuale normativa, per cui vanno trovate modalità per renderla efficace e giusta». Tempi? Già tra un mese potrebbero arrivare le prime novità. «Quei correttivi generali, omogenei per ogni provincia - spiega il presidente - Per Venezia con il suo centro storico, invece, ci vorrà un po’ più di tempo. C’è un tavolo ad hoc con Ater, Comune, università che analizzerà aspetti legati al costo della vita. Contiamo di chiudere entro l’anno».
Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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