Arrivato dall'Africa in gommone, 21enne impara l'italiano e si diploma in ristorazione

Sabato 19 Giugno 2021 di Redazione Web
Lamin Jaiteh

PORTOGRUARO - È una nuova storia di riscatto e di felici traguardi quella che arriva dalla città del Lemene. Protagonista è Lamin Jaiteh, nato a Wassu, in Gambia nel 2001. Nel 2016 il giovane quindicenne intraprende il viaggio che l'avrebbe portato in Italia, passando per la Libia e attraversando il Mediterraneo su un gommone con altri suoi coetanei. Una storia come tante, che per fortuna non sa di tragedia. All'Italia Lamin chiede protezione internazionale. Finisce a Cona, ma poco tempo dopo viene trasferito al Centro di accoglienza di Portogruaro, in via San Giacomo. Il giovane frequenta i corsi di lingua italiana e poi supera l'esame di terza media da privatista. A settembre 2017 la decisione di proseguire gli studi: si iscrive all'Istituto Professionale Alberghiero di Pramaggiore dove, nei giorni scorsi, ha conseguito la qualifica professionale triennale come operatore della ristorazione, con indirizzo preparazione pasti (cucina). «Ho già fatto uno stage in un albergo e mi piace lavorare in cucina, spero quindi ha commentato con grande soddisfazione il ragazzo - di trovare presto lavoro».
Per l'associazione Noi Migranti di Portogruaro i risultati conseguiti da Lamin sono un'ulteriore dimostrazione delle disponibilità lavorative dei giovani migranti. Alla fine dell'anno scolastico scorso, infatti, due giovani ospitati nelle palazzine di via San Giacomo, un senegalese e un nigeriano, avevano conseguito il diploma rispettivamente di operatore socio sanitario al Luzzatto e di operatore di impianti termoidraulici al D'Alessi. In questi giorni altri giovani migranti sono impegnati negli esami di terza media e alcuni stanno lavorando come stagionali. Complessivamente nelle palazzine della via, ex alloggi di sottufficiali dell'Esercito acquisite dal ministero dell'Interno, sono residenti una cinquantina di ragazzi. «C'è bisogno anche di questi giovani per mandare avanti il Paese ed è un gravissimo errore sprecare le loro potenzialità. Purtroppo le scelte con cui, da sempre, si gestisce l'immigrazione commentano dall'associazione - sono miopi e spesso insensate. I risultati conseguiti da Lamin, come da altri ragazzi del Centro accoglienza straordinaria di Portogruaro, si devono unicamente all'impegno dei volontari e alla dedizione del personale che opera . Sarebbe quindi ora di cambiare le regole della accoglienza: la prossima generazione Ue sarà fatta anche di queste persone».
 

Ultimo aggiornamento: 16:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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