Fiesso d'Artico. Anna bloccata in camera dall'incendio della casa che oggi avrebbe lasciato. I vigili del fuoco belgi: «Si è trovata in un inferno»

Si aspetta l'autopsia per avere certezze sulla dinamica dell'incendio. Ieri una commemorazione organizzata da amici e colleghi della Ifoam Organics Europe

Martedì 13 Giugno 2023 di Roberta Brunetti
L'intervento dei vigili del fuoco nella casa abitata da Anna Tuzzato

FIESSO D'ARTICO (VENEZIA) - Un «inferno», quello in cui si è trovata intrappolata Anna Tuzzato. Hanno usato questo termine i vigili del fuoco belgi per descrivere il rogo, violentissimo, che è costato la vita alla 29enne originaria di Fiesso d'Artico, da due anni trasferitasi a Bruxelles per lavoro.

L'incendio, scoppiato nel cuore della notte di sabato, si è propagato con una velocità inaudita nella casa di rue Aviateur Thiefry, a Etterbeek, attraverso la scala di legno interna: completamente incenerita. Così le fiamme (e il fumo) sono arrivate in un baleno al secondo e ultimo piano, quello dove viveva Anna, trasformandolo in una trappola inaccessibile ai soccorsi per oltre un'ora. «I vigili del fuoco ci hanno riferito che quando sono arrivati era già un inferno - racconta Maria, una delle sorelle di Anna che ha raggiunto Bruxelles con gli altri familiari -. Ci hanno detto, costernati, che era impossibile entrare. Che hanno fatto il possibile. Quando si sono introdotti, dalla finestra, era troppo tardi». Da due giorni a Bruxelles, i familiari stanno raccogliendo nuovi dettagli sulla tragedia, oltre a tantissime testimonianze di affetto per la loro cara.

L'ATTESA PER L'AUTOPSIA

Ovviamente, per avere certezze sulla dinamica dell'incendio, bisognerà attendere l'esito dell'inchiesta avviata dalle autorità belghe. Al momento sarebbe confermata l'origine accidentale del rogo, sprigionatosi al pianterreno dell'edificio, non è ancora chiaro in quale locale. Pianterreno andato completamente distrutto dalle fiamme, ma dove non si trovava nessuno. Anna, come detto, viveva al secondo piano. Al primo si trovavano la proprietaria della casa e un altro inquilino italiano. Un terzo inquilino, infine, viveva al piano interrato, con accesso separato. Tutti messi in salvo, tranne Anna. «Le fiamme si sono propagate con una intensità e una rapidità inaudite - racconta ancora Maria -. I vicini sono stati svegliati dall'esplosione dei finestrini delle auto parcheggiate lungo la strada. I soccorsi sono arrivati attorno alle 4 e mezza, ma prima delle 5 e mezza non sono riusciti a raggiungere mia sorella». Ad ucciderla, con ogni probabilità, i fumi che hanno raggiunto la sua stanza. Ma qualcosa in più la dirà l'autopsia, fissata per domani. «Ci hanno mostrato le foto del pianterreno, completamente incenerito - precisa Maria -. Mentre la stanza di mia sorella era solo un po' annerita, il letto e gli oggetti non avevano subito danni». La famiglia, che ieri ha incaricato le pompe funebri, spera di poter organizzare la camera ardente già domani, per poi riportare la salma a casa venerdì e celebrare i funerali sabato a Fiesso d'Artico. Ma tutto dipenderà dall'autopsia di stamane. Se non saranno necessari altri passaggi, la salma potrà rientrare in Italia.

LA COMMOZIONE

Ieri è stato un altro giorno di ricordi e grande commozione. Già lunedì sera, nella cattedrale di Notre Dame de Sablon, c'era stata una commemorazione organizzata da amici e colleghi della Ifoam Organics Europe, la più grande associazione del settore biologico a Bruxelles, dove Anna Tuzzato era responsabile della comunicazione. In una nota che dà notizia del «tragico incidente domestico», i colleghi si dicono «scioccati e addolorati per questa tragedia e per la perdita della nostra stimata collega e amica». «Come staff e rappresentanti di Ifoam Organics Europe, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici» si legge sui canali social dell'associazione. E ieri i familiari hanno visitato proprio l'ufficio di Anna nella sede dell'Ifoam. Momenti toccanti, in cui i colleghi hanno riferito di com'era la giovane al lavoro. «Ci hanno detto che era una gioia lavorare con lei - racconta Maria - che era sempre attiva, di buon umore, che aveva imparato tutto molto in fretta. Ci hanno raccontato che era lei ad organizzare i momenti di festa, che era solita preparare lo spritz per tutti. Tra un mese vogliono preparare un evento in suo onore». Una giovane vita spezzata, nel momento in cui raccoglieva i frutti di anni di studio e lavoro. In questi due anni aveva cambiato molte case a Bruxelles. «Mia sorella era una persona che si adattava - continua Maria -. Ma ora poteva permettersi una casa più bella, che avrebbe diviso con Nicolò, un amico dai tempi delle superiori che era venuto a lavorare a Bruxelles. Proprio oggi dovevano andare a firmare il contratto insieme. Invece...».

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Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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