Morta nel rogo della casa, i familiari di Anna Tuzzato: «Era impegnata nel sociale, la sua lotta per l'ambiente»

Gli studi a Padova e Bologna, l'Erasmus e il servizio civile. Poi il posto in una Ong

Lunedì 12 Giugno 2023 di Nicola Munaro
Anna Tuzzato

FIESSO D'ARTICO - A rileggerla la vita di Anna Tuzzato, la ventinovenne originaria di Fiesso d'Artico che da due anni viveva in un comune alla periferia di Bruxelles per lavoro, è la vita di chi non ha mai considerato i confini. «Impegnata nel sociale, decisa a lottare in nome dell'ambiente da rispettare e del quale era così appassionata.

E pur essendo la sorella più piccola in realtà era la più impavida e intraprendente di noi tre. Non si è mai fatta fermare da nulla». Maria, la sorella che ieri è volata in Belgio con tutta la famiglia, la descrive così, lasciando trasparire uno spirito che nell'Europa credeva.

LA CARRIERA

Bruxelles, tappa di Erasmus durante l'università, era diventato un punto d'arrivo per Anna Tuzzato. Ci era tornata due anni fa, a studi conclusi, per vivere e lavorare in una Ong, la Ifoam (Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica), impegnata nel mondo delle coltivazioni ecosostenibili. Un progetto che l'aveva appassionata tanto da farle vincere le resistenze date dallo stare lontano dalla sua famiglia: «Era sociale e socievole - continua Maria - contentissima della sua vita lì a Bruxelles, dov'era ritornata. Certo, le pesava stare lontano dalla sua famiglia ma era veramente dentro a quello che faceva». La carriera di Anna, dopo le superiori, inizia con l'iscrizione alla facoltà di Comunicazione dell'Università di Padova. È, quella, la prima porta con vista sull'Europa che le si apre davanti. Il lasciapassare è il bando per il progetto Erasmus: Anna sceglie Bruxelles e la sua candidatura viene premiata. Parte per la capitale del Belgio, uno degli epicentri dell'Unione, e la sua vita cambia. Chiusa la triennale al Bo, decide di approfondire gli studi iscrivendosi a Bologna per ottenere la laurea specialistica. E a Bologna si trasferisce. Anche l'Alma Mater, nelle sue offerte, mette sul piatto un'esperienza all'estero che Anna coglie al volo. Altra candidatura, altra vittoria e altro aereo. La direzione, questa volta, è verso la Spagna, Barcellona.

IL SERVIZIO CIVILE

Anna torna, conclude gli studi, si laurea ma la chiamata verso l'impegno sociale non si sazia spingendola verso il servizio civile volontario: terza esperienza in pochi anni, a Cipro, per sei mesi. È il volano. Sull'isola Anna trova la domanda della vita, la risposta la cerca di nuovo a Bruxelles dove va a vivere e dove lavora nel campo delle Organizzazioni non governative. Lì dove batte il cuore dell'Europa. Lascia Fiesso d'Artico e si trasferisce nella capitale del Belgio. La casa scelta è quella in rue Aviateur Thieffry: appartamento su tre piani condiviso con un altro ragazzo italiano, originario di Asti e salvo per miracolo nel rogo che si è portato via quella ventinovenne veneziana che credeva nell'Europa.

SOGNI INFRANTI

Un destino tragico che Anna Tuzzato condivide con altri veneti che hanno scelto l'Europa per portare il proprio tassello nel mondo e che lontano da casa sono morti. La storia di Anna richiama quella degli architetti Gloria Trevisan, 27 anni di Camposampiero, in provincia di Padova, architetto, e il suo collega e coetaneo Marco Gottardi, di San Stino di Livenza, nel veneziano, finiti nell'elenco delle 72 vittime causate dal rogo della Grenfell Tower a Londra. Ma a condividere quel destino di speranze interrotte anche Valeria Solesin, la studentessa veneziana unica vittima italiana dell'attentato terroristico al Bataclan di Parigi la sera del 13 novembre 2015.

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Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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