Al bar invece di controllare i parcheggi, Avm licenzia l’accertatrice

Venerdì 4 Settembre 2020 di Gianluca Amadori
Ausiliari della sosta al lavoro
2
MESTRE - Invece effettuare i dovuti controlli finalizzati a sanzionare le soste irregolari negli spazi delimitati da strisce blu, era stata sorpresa al bar in più di un’occasione, per più di venti minuti alla volta. E in una circostanza aveva indicato in modo erroneo l’orario di una sanzione, risultata applicata in coincidenza di una sua sosta al bar: irregolarità commessa per “coprire lo stato di non lavoro”. 
Per queste violazioni Avm, ritenute di estrema gravità, la società che gestisce i servizi di mobilità in Comune a Venezia, ha licenziato una dipendente, contestandole di aver tenuto un comportamento non compatibile con i doveri del lavoratore.
La vicenda risale a cinque anni fa, ma è diventata di pubblico dominio in questi giorni, in concomitanza con la decisione della sezione lavoro della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale della dipendente Avm, confermando di fatto la decisione con cui nel 2018 la Corte d’appello di Venezia dichiarò la legittimità del licenziamento.
PROBLEMI DI SALUTE
Altri operatori di Avm, addetti alle strisce blu, erano stati scoperti al bar durante l’orario di servizio, ma soltanto in un’occasione, e dunque nei loro confronti l’azienda ha inflitto sanzioni meno severe.
L’ausiliaria alla sosta licenziata si è difesa lamentando problemi di salute che le imponevano frequenti pause. Ma una consulenza medico legale disposta per verificare la patologia di cui soffriva la donna, dipendente Avm dal 2004, ha escluso la necessità di interruzione del servizio per le patologie pregresse lamentate dalla dipendente.
LA DIFESA
Di fronte alla Suprema Corte la difesa ha lamentato principalmente il fatto che, per quanto riguarda l’episodio più grave - l’aver dichiarato a verbale un falso orario in cui era stata emessa una sanzione - non fosse stata considerata l’ipotesi di un mero errore, invece che di un atto doloso deliberato da parte della dipendente. I giudici romani hanno però ritenuto inammissibile il ricorso su tale questione, in quanto non era mai stata posta nei precedenti gradi di merito, e dunque non può trovare spazio di fronte alla Corte di legittimità. A testimoniare che l’ausiliaria fosse al bar nell’ora in cui verbalizzò di aver multato un automobilista, sono state due persone, ascoltate nel procedimento di primo grado, di fronte al Tribunale. Il licenziamento a questo punto è definitivo.
Ultimo aggiornamento: 13:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci