Aggressione misteriosa: «Presi alle spalle, volevano soffocarci»

Lunedì 17 Agosto 2020 di Davide Tamiello
Via Klinger al Lido, il luogo dov'è avvenuta l'aggressione
Non li hanno derubati, o quantomeno al loro risveglio all’appello pareva non mancare nulla: cellulari, orologi, portafogli erano tutti al loro posto. Quel che non si capisce, quindi, è perché quei due li abbiano sorpresi alle spalle, aggrediti e soffocati fino a farli svenire. Quella avvenuta sabato sera in via Klinger al Lido è un’aggressione misteriosa e inquietante.
L’unica ricostruzione, al momento, è quella fornita dalle stesse vittime, due ventenni veneziani, agli operatori del 118 e alla polizia. I due hanno raccontato che, sabato, stavano andando a una serata al Pachuka, quando a un certo punto due uomini, pare stranieri dell’Est Europa, li avrebbero aggrediti alle spalle. I due li avrebbero presi per la gola e avrebbero stretto fino a far perdere loro i sensi. Quando si sono risvegliati, poco più tardi, hanno chiesto aiuto. Il 118 li ha portati in pronto soccorso per le cure mediche del caso e la polizia ha iniziato le indagini. I giovani avrebbero raccontato di non conoscere i loro aggressori, e che se ne sarebbero andati senza portar via dalle loro tasche un solo centesimo. 
Questo dettaglio è decisamente importante: un’aggressione del genere, senza alcun movente, sembra del tutto insensata. Anche perché l’epilogo avrebbe potuto essere ben più drammatico, considerata la brutalità della sua modalità. I poliziotti, in primis, cercheranno di verificare la versione delle vittime, anche per capire se possano esserci altri particolari utili a ricostruire l’accaduto. In secondo luogo sarà fondamentale cercare riscontri ed eventuali testimoni. Un passaggio difficile perché quella strada, in effetti, è praticamente in mezzo al nulla. Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono diverse: i due ragazzi potrebbero, per esempio, in qualche modo aver procurato qualche fastidio ai loro aggressori. Quei due energumeni potrebbero aver deciso di neutralizzarli pensando che avessero visto qualcosa che non dovevano vedere. Ma può anche essere che si sia trattato proprio di una violenza senza senso, magari legata a una serata passata ad alzare il gomito. Una pericolosa bravata, dettata appunto dal fatto che in quel punto è difficile essere visti da qualcuno. Probabilmente in zona non ci sono nemmeno telecamere. 
L’anno scorso si era diffusa anche in Italia (e qualche caso era stato registrato anche in Veneto) la moda del “Knockout game”, il gioco dei pugni in faccia. Questa sfida (nata tra gli adolescenti negli Usa) consiste nello sferrare improvvisamente, e senza motivo, un potente colpo sul viso di ignari passanti, in luoghi pubblici. Non è possibile escludere, in questo momento, la possibilità che l’aggressione di sabato possa essere una variante di quell’assurdo passatempo.
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