Aggredita e rapinata in calle all'ora di cena: i malviventi sono due ventenni veneziani

Sabato 16 Ottobre 2021 di Michele Fullin
VENEZIA La zona vicina a dove è avvenuta l'aggressione
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VENEZIA - Ancora un’aggressione a Venezia, sempre ai danni di una donna. La terza registrata in una decina di giorni. Con l’aggravante che in questo caso il fatto è avvenuto attorno alle 21 e in una zona di passaggio e i responsabili sarebbero due giovani di circa vent’anni. Così  denuncia M., veneziana, che ieri si è recata in commissariato per sporgere denuncia per rapina.
Ma andiamo con ordine. Il fatto denunciato è accaduto giovedì sera attorno alle 21 in
, calletta che collega campo Santi Apostoli con campo dei Gesuiti e a pochi passi dalla stazione Carabinieri di Cannaregio.
«Ho ancora la spalla tumefatta per la botta ricevuta quando mi hanno spinta contro il muro - racconta - ma la paura è stata davvero molta. Anche perché ho capito che ormai è pericoloso muoversi anche all’ora di cena. Ero appena uscita da un bar nelle vicinanze, dove avevo offerto un giro ad alcuni amici - continua - forse hanno visto da fuori che avevo soldi nel portafogli. Poi sono uscita con calma per andare a casa, verso i Gesuiti. È in quel momento che due giovani mi hanno bloccata: uno mi ha spinta contro il muro bloccandomi, mentre l’altro apriva la mia borsa portando via il portafogli».
In quel momento pare non passasse gente, ma la malcapitata ha abbozzato una reazione.
«Ho dato un calcio a quello che mi teneva ferma e mi sono divincolata, mentre l’altro scappava verso le Fondamente Nove. Ho chiesto aiuto a un uomo che passava di lì e ho cercato anche di rivolgermi ai carabinieri, ma era chiuso. Così - prosegue - ho provato a fare da sola. Cavolo, c’erano 400 euro nel portafogli, più tutti i documenti. Ho rincorso uno dei due e sono riuscita anche a fermarlo e a vederlo in volto. Poi però ho avuto paura di prendermi un pugno e l’ho lasciato andare. Certo è che saprei riconoscerlo e anche l’altro».

Secondo la descrizione, i due erano ragazzi ben vestiti, per nulla disadattati o senza fissa dimora. Ed è questo l’aspetto più inquietante. A differenza delle aggressioni avvenute prima dell’alba che avevano in entrambi i casi un africano come colpevole (non si sa ancora se si tratti della stessa persona o due distinte per gli episodi di Santa Margherita e di Rialto) in questo caso si tratta di giovani del posto, che potrebbero essere ricondotti al fenomeno delle gang giovanili che due anni fa impazzavano a qualsiasi ora picchiando i passanti. È noto anche che singoli componenti delle gang sono ricaduti in altri reati successivamente alle operazioni della polizia che avevano portato all’identificazione di quasi tutti i componenti.
 

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