​Vilma e Nives, le ultime cartocciaie
nel paese dello “scus” del mais

Venerdì 8 Gennaio 2016 di Paola Treppo
Vilma e Nives, le ultime cartocciaie nel paese dello “scus” del mais

REANA DEL ROJALE (Udine) - Un tempo a Reana del Rojale di “cartocciaie” ce n’erano decine e decine. Realizzavano borse con le foglie della pannocchia e le vendevano ai negozianti di Udine che le usavano per fornire la spesa. Era metà '800. Oggi, dopo oltre 150 anni, nel paese friulano dello “scus” ne sono rimaste appena 4, tra cui la storica, Nives Catarossi, che ha 90 anni, e Vilma Saccavini, la più giovane, perché di anni ne ha 65.

Coordinate dalla pro loco del Rojale, che cura anche un piccolo museo e una vetrina dedicate a quest’antica arte manuale, continuano la tradizione: vanno a raccogliere nei campi i “cartocci” delle pannocchie, li selezionano e li disinfettano, con la maschera sul volto, in una nuvola di zolfo, che le sbianca. Poi si passa alla tintura e ne escono creazioni uniche, non solo borse, che seguono anche il taglio della moda, ma anche le “bamboline”, i segnaposto, portapane e centritavola fioriti. «Il lavoro è tanto ed è duro - dice Vilma -; per fare una borsa serve un giorno intero. Poi non la si può vendere a più di 40 euro. Anche per questo la tradizione purtroppo sta scomparendo». 

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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