AMARO - Sarà un Natale peggiore del previsto quello che vivranno i dipendenti della Coopca e le loro famiglie. Ieri infatti è arrivata la notizia che il Giudice del Tribunale di Udine ha rigettato l'istanza della società per l'autorizzazione al pagamento degli stipendi in formula piena. Ciò sta a significare che in questi giorni le paghe in arrivo ai 650 dipendenti conteranno solo metà retribuzione del mese di novembre (quella maturata a partire dal 17, giorno dell'accettazione della richiesta di concordato preventivo e quindi del congelamento patrimoniale) ed un dodicesimo della tredicesima mensilità.
«Una notizia, quella comunicataci dal responsabile del personale che purtroppo non aiuta a migliorare il clima all'interno del gruppo, già di suo ai minimi storici - dice Paolo Duriavig, sindacalista della Fisascat Cisl -. Questi dipendenti si troveranno lo stipendio in sostanza dimezzato con la tredicesima praticamente al minimo. Se in queste settimane si era cercato di ridare delle motivazioni ai lavoratori per il bene generale della società, adesso diventa davvero complicato gestire la situazione».
I sindacati proveranno in questi giorni a sensibilizzare ulteriormente la dirigenza. Nel frattempo si sono insediati i due consulenti esterni che la Regione ha trovato per affiancare il Cda di Coopca nel percorso di predisposizione del piano industriale da presentare al giudice in vista della scadenza del 15 gennaio: sono l'emiliano Sandro Masi e il pordenonese Gianfranco Verziagi, già impegnato nel passato in veste di dirigente del mondo della cooperazione per alcuni salvataggi aziendali.
«Si tratta di due figure esperte e molto competenti - ha affermato il presidente di Coopca Ermanno Collinassi - che sicuramente ci potranno dare una mano importante per costruire, mattone dopo mattone, un percorso di salvataggio della cooperativa». I due hanno iniziato a visionare i conti ed i bilanci e per domani dovrebbero predisporre un primo report all'assessore regionale Sergio Bolzonello. Questa sera infine il gruppo regionale del M5S organizzerà una serata di confronto su analogie e differenze dei casi "Coop Operaie di Trieste e Coopca", alle 20.30 nella sede della Comunità montana a Tolmezzo.
Ultimo aggiornamento: 15:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Una notizia, quella comunicataci dal responsabile del personale che purtroppo non aiuta a migliorare il clima all'interno del gruppo, già di suo ai minimi storici - dice Paolo Duriavig, sindacalista della Fisascat Cisl -. Questi dipendenti si troveranno lo stipendio in sostanza dimezzato con la tredicesima praticamente al minimo. Se in queste settimane si era cercato di ridare delle motivazioni ai lavoratori per il bene generale della società, adesso diventa davvero complicato gestire la situazione».
I sindacati proveranno in questi giorni a sensibilizzare ulteriormente la dirigenza. Nel frattempo si sono insediati i due consulenti esterni che la Regione ha trovato per affiancare il Cda di Coopca nel percorso di predisposizione del piano industriale da presentare al giudice in vista della scadenza del 15 gennaio: sono l'emiliano Sandro Masi e il pordenonese Gianfranco Verziagi, già impegnato nel passato in veste di dirigente del mondo della cooperazione per alcuni salvataggi aziendali.
«Si tratta di due figure esperte e molto competenti - ha affermato il presidente di Coopca Ermanno Collinassi - che sicuramente ci potranno dare una mano importante per costruire, mattone dopo mattone, un percorso di salvataggio della cooperativa». I due hanno iniziato a visionare i conti ed i bilanci e per domani dovrebbero predisporre un primo report all'assessore regionale Sergio Bolzonello. Questa sera infine il gruppo regionale del M5S organizzerà una serata di confronto su analogie e differenze dei casi "Coop Operaie di Trieste e Coopca", alle 20.30 nella sede della Comunità montana a Tolmezzo.
