Dopo dieci anni la Regione sblocca le indennità dei sindaci: aumenti fino al 30%

Mercoledì 14 Luglio 2021 di Maurizio Bait
Fasce tricolori

UDINE Dopo - dieci anni, la Regione sblocca le indennità ai sindaci, ai vicesindaci e agli assessori dei Comuni del Friuli Venezia Giulia. E lo fa “premiando” quelli delle realtà più piccole, per le quali i primi cittadini percepiranno il 30% in più rispetto al passato. Man mano che aumenta la popolazione, gli aumenti decrescono fino ad arrivare a un più 8% per i Comuni che superino i 100mila abitanti, ossia quello di Trieste. La decisione è stata adottata in via preliminare dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti (Lega). Alla base dell’adeguamento, oltre a un “naturale” incremento dopo tanti anni, l’assessore Roberti considera “il ruolo fondamentale che i sindaci e gli amministratori degli Enti locali ricoprono nel tessuto regionale, rappresentando un presidio democratico e un punto di riferimento per le comunità, garantendo il buon funzionamento delle istituzioni con crescenti livelli di responsabilità oltre ad essere chiamati a dare supporto all’attuazione delle riforme ordinamentali regionali”. Non solo: si sottolinea anche “il gravoso impegno nella gestione sui loro territori dello stato di emergenza derivante dalla situazione epidemiologica da Covid-19, che è destinato a perdurare anche per la gestione degli effetti post-pandemia”.
 

SOLDI E RADDOPPI
Ma vediamo il dettaglio, partendo dai sindaci. I valori vanno intesi sempre al lordo delle trattenute fiscali e occorre tenere presente che la Regione consente a sindaci, vicesindaci e assessori di farsi aumentare le cifre fino al raddoppio nelle realtà territoriali ad economia turistica, previa delibera motivata del Consiglio comunale, a condizione tuttavia che occorre “si registri un numero di presenze turistiche annue pari ad almeno dieci volte il numero della popolazione residente nel territorio comunale”. Se un sindaco, vicesindaco o assessore è lavoratore dipendente, gli spetta un’indennità decurtata di un quinto. Ai sindaci, poi, compete un’indennità di fine mandato corrispondente ad una somma pari ad una indennità mensile di funzione spettante per ogni anno di mandato. L’indennità spetta anche nel caso in cui l’amministratore non abbia percepito l’indennità di funzione.
SINDACI
La nuova indennità di funzione, che assumerà efficacia dopo due mesi dalla delibera in parola e dunque a settembre, sarà pari a 1.568 per i sindaci di Comuni con popolazione fino a mille abitanti euro 1.568; fra 1.001 e 3mila abitanti 2.160 euro, fra 3.001 e 5mila abitanti 2.625 euro, fra 5.001 e 10mila abitanti 3.020 euro, tra 10.001 e 20mila abitanti 4.297 euro, tra 20.001 e 30mila abitanti 5.460 euro, tra 30.001 e 100mila abitanti 6.694euro e infine oltre i 100mila abitanti 6.820 euro.
Quanto ai vicesindaci, nei Comuni fino a mille abitanti ora si arriverà a 627 euro, in quelli con popolazione compresa tra 1.001 e 3mila abitanti 864 euro, fra 3.001 e 5mila abitanti 1.050 euro, fra 5.001 e 10mila abitanti 1.208 euro, fra 10.001 e 20mila abitanti 1.718 euro, fra 20.001 e 30mila abitanti 2.428, fra 30.001 e 100mila abitanti 3.615 euro e infine a Trieste 3.683 euro. ASSESSORI Ed ecco gli assessori, nei Comuni fino a mille abitanti avranno un’indennità pari a 471 euro, fra 1.001 e 3mila abitanti 648 euro, fra 3.001 e 5mila abitanti 787 euro, fra 5.001 e 10mila abitanti 906 euro, fra 10.001 e 20mila abitanti 1.289 euro, fra 20.001 e 30mila abitanti 1.821 euro, fra 30.001 e 100mila abitanti 3.213 e a Trieste 3.273 euro. Per i componenti dei Consigli comunali la casistica si riduce a cinque categorie e le cifre riguardano l’indennità di presenza per ciascuna partecipazione effettiva alle sedute del Consiglio o delle commissioni previste dalla legge o dallo statuto municipale: nei comuni fino a mille abitanti 38 euro, comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti euro 38; fra 5.001 e 10mila abitanti 54 euro, fra 10.001 e 30mila abitanti 54 euro, fra 30.001 e 100mila abitanti 104 e a Trieste, in questo caso, la medesima cifra. 
 

ALTRE INDENNITÀ
Ai presidenti dei Consigli comunali dei Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti spetta, d’ora in poi, un’indennità di presenza maggiorata del 30%.

Nella medesima categoria di Comuni è possibile prevedere, mediante una deliberazione del Consiglio comunale, la trasformazione dell’indennità di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio e delle commissioni in un’indennità mensile di funzione, “tenendo conto – puntualizza la Regione - del costo medio sostenuto per le indennità di presenza negli esercizi precedenti e compatibilmente con le proprie disponibilità di bilanci”. Parimenti, sempre con una deliberazione consiliare “devono essere previste le detrazioni dall’indennità di funzione in caso di non giustificata assenza dalle sedute del Consiglio e delle commissioni”. Da rilevare, inoltre, che le indennità di funzione degli amministratori degli Enti locali “oltre a non poter essere cumulate con le indennità spettanti ai componenti delle Camere, del Parlamento europeo e del Consiglio regionale, non sono cumulabili tra di loro”. In ogni caso ai sindaci spetta un’indennità di fine mandato corrispondente ad una somma pari a una indennità mensile di funzione per ciascun anno di mandato espletato. Le nuove indennità saranno oggi esaminate, per l’espressione di un parere, dal Consiglio delle Autonomie locali. Passeranno poi in Commissione consiliare prima di tornare sul tavolo della Giunta Fvg per l’approvazione definitiva. 

Ultimo aggiornamento: 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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