Incastrato dalle foto di inventario
il rapinatore della posta: arrestato

Venerdì 18 Novembre 2016 di Paola Treppo
Incastrato dalle foto di inventario il rapinatore della posta: arrestato

GRADO E UDINE - È stato individuato ed è in stato di fermo in carcere a Roma quello che gli inquirenti ritengono essere il responsabile della rapina messa a segno qualche giorno fa a Grado, in provincia di Gorizia  l'11 novembre scorso, alle 8.20, col volto coperto. È un uomo di origini siciliane, M.P. le sue iniziali, 45 anni, pregiudicato. Secondo i carabinieri della Compagnia di Gorizia, del Nucleo Investigativo e della Procura isontina, che hanno indagato sul caso, l'uomo ha messo a segno il colpo e poi è scappato, usando il treno, spostandosi in diverse parti dell'Italia, sentendosi il fiato sul collo. Era stato descritto come vestito con abiti scuri, alto un metro e 70, con un giaccone.

La Procura di Gorizia, in particolare il sostituto procuratore Paolo Ancona, ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico del siciliano. Ma quale è stato l'elemento di prova più importante? Il coltello usato durante la rapina, lama che il 45enne aveva puntato contro due dipendenti dell'Ufficio Postale di Grado e contro la direttrice della stessa Posta, facendosi consegnare la somma di circa 6 mila euro. Poi era scappato.  

I carabinieri del Nucleo Investigativo avevano avuto fin da subito dei sospetti su di lui e avevano proceduto con una perquisizione nella casa dove viveva in affitto, sempre a Grado. Intanto, dopo la rapina, il malvivente si era liberato, buttandoli in un cassonetto, sia del coltello che del passamontagna usati per la rapina. Recuperati dai carabinieri, questi due oggetti sono stati fondamentali per incastrarlo. Il padrone di casa dell'alloggio gradese dove viveva il siciliano, infatti, aveva fatto un minuzioso inventario fotografico dei beni presenti nelle stanze, comprese le posate, prima di con cederlo in locazione, a titolo prudenziale. È dalla visione degli inquirenti di queste foto che si è scoperto che il coltello usato per la rapina in posta era uguale a quelli che il 45enne aveva nel cassetto della cucina. Erano identici. Poi si sonno sommati altri importanti indizi di colpevolezza a suo carico.

Gli inquirenti adesso indagano insieme a quelli della contermine provincia di Udine per capire se il 45enne in stato di fermo a Roma possa essere lo stesso che ha messo a segno due rapine, nell'arco di 7 giorni,  nell'ufficio postale dei Rizzi e Villaggio del Sole a Udine; in quel caso i due Bottini erano stati di 9000 e 1500 euro. I soldi non sono stati trovati né nel caso di Grado né, ovviamente, per i due casi irrisolti di Udine per cui sta procedendo la polizia di Stato. 
 

 
 

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