​Soccorsa tra gli escrementi a letto,
poi era morta: condannato il marito

Venerdì 5 Febbraio 2016 di Paola Treppo
Soccorsa tra gli escrementi a letto, poi era morta: condannato il marito
6
BASILIANO (Udine) - Un anno e 6 mesi di reclusione, col beneficio della sospensione condizionale della pena, per abbandono di incapace. Questa la condanna pronunciata ieri, giovedì 4 febbraio, dal Gup del Tribunale di Udine, nei confronti di Armando Bertola, 66 anni, marito di Luisa Dabalà, 76enne trovata del 22 febbraio del 2014 stesa a letto, in stato di semi incoscienza, sommersa da escrementi e rifiuti nella sua casa di Blessano di Basiliano e morta 15 giorni dopo, in ospedale.

Era stato Bertola a chiamare il 118, quella notte, all’aggravarsi delle condizioni della donna. Per raggiungerla, stesa a letto tra i propri escrementi, i sanitari dovettero ricorrere allora all’intervento dei pompieri per potersi aprire un varco tra quasi 2 metri di rifiuti. Al termine dell’abbreviato, il pm aveva chiesto la condanna a 1 anno di reclusione. L’avvocato difensore Franco Giunchi ne aveva invocato l’assoluzione perché il fatto non sussiste. “Il mio cliente amava sua moglie - ha spiegato il legale -. Non si era reso conto della gravità delle sue condizioni. Lui soffriva di grave depressione. La moglie non voleva far entrare nessuno in casa e lui, succube del desiderio di lei, era incapace di prendere delle decisioni. Leggeremo le motivazioni e valuteremo se ricorrere in appello”. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci