Perde il lavoro e a 46 anni
torna ad essere Dj Mistero

Martedì 14 Gennaio 2014 di Paola Treppo
Paolo Cavassi
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TAVAGNACCO (Ud) - La musica e il ritmo ce li ha sempre avuti nel sangue, fin da bambino. E nelle traversie che hanno caratterizzato un po’ tutta la sua vita lavorativa, ha continuato a coltivare la passione per le note. Adesso, con la fabbrica per cui lavorava da 14 anni che ha cessato la produzione la scorsa estate, ha spolverato il suo nome d'arte, Dj Mistero. Si è iscritto all'agenzia "Esibirsi" di Pordenone, paga regolarmente la Siae e frequenta un corso che gli permetta di aggiornarsi e di tornare alla ribalta, tra feste e discoteche, tra luci e consolle.

La storia, singolare, è quella di Paolo Cavassi, 46 anni, originario di Palmanova, residente a Feletto Umberto di Tavagnacco e dipendente, fino a pochi mesi fa, della fabbrica del comparto chimico "Artenius Italia" di San Giorgio di Nogaro. «Non ce la faccio a stare con le mani in mano e il mondo del lavoro non dà molte possibilità - dice -; allora ho deciso di fare quello che mi è sempre piaciuto veramente, sperando vada bene. Avrei preferito che l'azienda non chiudesse, è ovvio; ma provo questa strada». Paolo modifica il suo profilo sul social network Facebook e ottiene subito riscontri in poco tempo: divengono suoi "amici" in Fb Gerry Scotti, con cui conversa e si fa dare dei consigli, Gene Gnocchi, e diversi dj di note emittenti radio locali e nazionali. La prima proposta arriva per la festa di fine anno ma non va in porto. Paolo, però, non molla. «Ne ho passate nella mia vita, potrei scrivere un romanzo. Anche se non ho più 20 anni so di poter proporre qualcosa di nuovo e valido, che sarà apprezzato».

Da giovanissimo Cavassi prende lezioni private di chitarra e stupisce il maestro perché suona senza neanche leggere lo spartito. Quando diventa ragazzo e va in discoteca, il mondo della musica e il mestiere del dj lo rapiscono. Si compra tutta l'attrezzatura e comincia la sua attività con il nome d'arte Dj Mistero. «Fu un grandissimo successo: mi chiamavano per feste di compleanno, festini, veglioni di fine anno - racconta -; avevo meno di 20 anni e amavo la musica dance anni Ottanta, quella che continuano ad amare anche oggi non solo le persone della mia età ma anche i ragazzini, sotto forma di rimasterizzazione di brani dance, in versione moderna, di quel glorioso periodo musicale». Nel frattempo Paolo cerca anche un altro lavoro: «I miei genitori non vedevano di buon occhio che facessi il dj di professione. Forse avevano ragione, forse no». Sta di fatto che Cavassi prima fa lo stagionale alla Moretti, in Aussa Corno. Poi viene assunto a Buja alla Elektron, che però chiude; dopo 24 mesi di mobilità fa il centralinista per un anno ma non gli viene rinnovato il contratto a termine. Cerca ancora e viene assunto come magazziniere in una realtà di Gonars che chiude dopo due mesi. Infine approda alla "Artenius Italia" di San Giorgio, dove opererà per 14 anni.

Adesso, con la fabbrica bloccata, Paolo non si dà per vinto e, ancora una volta, guarda avanti. Accanto a lui la sua compagna di vita, che lo sprona a tentare questa nuova avventura.
Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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