Coniugi sgozzati/ L'ex comandante
del Ris: «Per me è stata una rapina»

Martedì 28 Agosto 2012
Paolo Burgato e Rosetta Sostero
UDINE - Luciano Garofano, presidente dell'Accademia italiana di scienze forensi ed ex comandante del Ris Carabinieri di Parma, ritiene che l'ipotesi pi probabile per il delitto Burgato-Sostero sia quella di una rapina finita male.



«Premesso che è prematuro dire cosa sia accaduto esattamente, dagli elementi finora trapelati presuppongo - ha ipotizzato Garofano - che ad agire siano state due persone a scopo di rapina. Leggo che l'ipotesi della rapina sarebbe stata scartata, io invece non la escludo assolutamente, non possiamo escludere che il movente sia questo. Ancora non si sa con certezza cosa sia stato rapinato dalla villetta» di Lignano (Udine) dove vivevano Rosetta Sostero, 65 anni, e il marito Paolo Burgato, 67 anni.



«In virtù dell'esperienza, la variabilità che contraddistingue gli omicidi ci ha insegnato che quello che oggi appare in un modo - precisa Garofano - domani può apparire diversamente». Con questa premessa, l'ex comnandante del Ris ritiene che le cose in via Annia possano essere andate così: i banditi «hanno studiato superficialmente la coppia, hanno pensato che in casa tenesse gioielli e liquidi, ma la supposta minore disponibilità del marito a collaborare può aver portato all'aggressione omicida».



E qui l'ex comandante del Ris rammenta il caso dell'Olgiata, risolto a distanza di moltissimi anni, dopo che a essere indagato tra vari innocenti era stato anche il marito della contessa Alberica Filo della Torre. E invece si trattava di rapina. Idem 5 anni fa in Veneto, con il feroce omicidio in una villa a Gorgo al Monticano, in provincia di Treviso, dei coniugi Guido e Lucia Pelliciardi, che furono massacrati di botte e il movente era ancora una volta la rapina.



In sintesi, «mi sembra, da quel poco che c'è, dalla tipologia e dalla disponibilità delle vittime, che anche a Lignano - ribadisce Garofano - si possa essere trattato di una rapina. La modalità è tipica di certe rapine in villa». A uccidere, secondo l'esperto, non sono stati dei professionisti: «No, non lo credo. I professionisti uccidono a colpo sicuro. Più c'è colluttazione, più si lasciano tracce. A Lignano si sono lasciati guidare dal nervosismo a causa della reazione dei coniugi, dalla aggressività, dalla cattiveria».



«Presupponendo che ci siano i due dna di cui parlano i giornali
- prosegue Garofano - la cosa potrebbe avere corrispondenza con le testimonianze che hanno visto un furgone fermo con una persona e un uomo che faceva da palo. Fondamentale - aggiunge - è stabilire l'ora esatta del delitto, che è un parametro complesso, perché poi si possono fare la verifiche attraverso i tabulati telefonici, le videocamere. Inoltre bisogna vedere gli esiti delle analisi del Ris, e si tratta di centinaia, migliaia di reperti».
Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 09:33

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci