Trovata senza vita la fidanzata del "triestino" Nir. La testimone: «Uccisi gli ostaggi del concerto»

Mercoledì 18 Ottobre 2023 di Angela Pederiva
Trovata senza vita la fidanzata del "triestino" Nir. La testimone: «Uccisi gli ostaggi del concerto»

TRIESTE -  Continua anche a Nordest l'angoscia per la sorte di Nir Forti, il più giovane dei tre italo-israeliani che risultavano dispersi dopo l'attacco di Hamas. Ora che è stato annunciato il decesso di Eviatar Moshe Kipnis, della cui moglie Liliach Lea Havron non si hanno ancora notizie, sale l'ansia per Nir Forti, la cui nonna era originaria di Trieste.

Non solo è stata trovata morta la sua fidanzata Shai Regev, che quella notte si trovava con lui al concerto di musica elettronica, ma è stata anche diffusa la testimonianza di una sopravvissuta allo stesso evento musicale, secondo cui gli ostaggi sarebbero stati ammazzati nel conflitto a fuoco fra i terroristi palestinesi e le forze israeliane.


L'ATTESA
Al momento non ci sono certezze. Proprio la mancanza di informazioni rende ancora più snervanti le giornate della famiglia Forti, già alle prese con il dolore per la perdita della 25enne Shai, promessa sposa del 30enne Nir. «17 ottobre, 11° giorno annotavano ieri le sorelle Efrat, Michal e Tamar . Ancora in attesa della notizia che marcerà e busserà alla porta». A suonare al campanello di casa Regev, nello scorso weekend, era stato un poliziotto, come ha raccontato via social Dadi Azoulay, lo zio materno della ragazza: «"Mi dispiace informarla che sua figlia Shai Regev è stata uccisa". E mia sorella, leonessa come sempre, ha guardato l'agente e gli ha chiesto: "Come ti senti? Sai di avere il lavoro più difficile del mondo?". Un'ora e mezza dopo aveva già dato da mangiare ai suoi amici, che erano andati a confortarla, perché è il nostro Dna. Lo stesso Dna che ci è stato prelevato all'inizio della settimana per identificarla...».


IL PARTICOLARE
Nir e Shai erano rimasti feriti al torace durante la fuga dalla festa nei pressi del kibbutz di Re'im, secondo quanto riferito agli organi di informazione italiani da Ali e Tova, genitori del giovane, i quali avevano parlato con un amico scampato al massacro. In particolare la madre aveva anche specificato un particolare, appreso nell'ultima concitata conversazione con il figlio: «Mi ha telefonato una seconda volta dicendo che erano stati bloccati da delle auto della polizia. Mi è subito sembrato strano». Un dettaglio che viene letto sotto una luce inquietante, adesso che circola il racconto di Yasmin Porat, inizialmente sequestrata insieme al compagno Tal Katz, poi rimasto ucciso. In un'intervista al programma radiofonico "Haboker Hazeh", la 44enne ha dichiarato che non ci sarebbero superstiti fra i presunti dispersi del festival Nova, a causa del conflitto a fuoco fra terroristi palestinesi e forze israeliane: «Hanno eliminato tutti, inclusi gli ostaggi, perché c'era un scambio di colpi davvero molto, molto pesante». Sempre lei sul proprio profilo Facebook ha rievocato così quei momenti: «Rimango lì come ostaggio per due ore e mezza e alle 17.30 vengo rilasciata, il mio Tal rimane lì all'inferno e viene brutalmente ucciso nello scontro a fuoco tra la polizia e i terroristi».

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci