Lavoro in nero, attività al setaccio: raffica di sanzioni per 30mila euro

Giovedì 14 Dicembre 2023 di E.B.
Lavoro in nero, attività al setaccio: raffica di sanzioni per 30mila euro

TRIESTE - I Carabinieri, al fine di prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e alla verifica della normativa sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, hanno intensificato i controlli presso gli esercizi di bar e ristorazione, aziende agricole e cantieri edili. I controlli, in particolare, hanno riguardato la verifica della regolare occupazione dei lavoratori e del rispetto del contratto di lavoro, con particolare riguardo al contrasto dei più gravi reati della tratta di persone e dello sfruttamento di eventuale manodopera clandestina.

L’attività ispettiva è stata estesa anche alla verifica della regolarità sul territorio nazionale di cittadini stranieri e dello sfruttamento degli stessi lavoratori da parte dei datori di lavoro.

L’esito dei controlli, svolti nel comune di Trieste e in provincia hanno consentito di accertare presso un cantiere edile a Duino Aurisina  l’impiego di due lavoratori “in nero” di cui uno percettore del reddito di cittadinanza, motivo per cui è stato informato l'Inps per la revoca del beneficio ed adottata la procedura di sospensione dell’attività imprenditoriale fino all’assunzione dei due lavoratori, contestando sanzioni complessive pari a 15mila euro. Nel corso di un controllo in un ristorante etnico, sono stati poi identificati quattro lavoratori privi di formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, motivo per il quale il datore di lavoro è stato denunciato.

In un' altra attività di commercio al dettaglio, il datore di lavoro aveva installato un sistema di videosorveglianza non autorizzato con il quale i lavoratori venivano controllati anche a distanza. Presso un’azienda agricola, infine, venivano identificati due lavoratori extracomunitari “in nero”, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale. Complessivamente sono state controllate 20 posizioni lavorative ed elevate sanzioni pari a 30mila euro.

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