Monfalcone. Operaio 23enne schiacciato da un ponteggio crollato alla Fincantieri: ricoverato, non in pericolo di vita

Venerdì 19 Gennaio 2024
Il luogo dell'incidente a Monfalcone

MONFALCONE - Un operaio di 23 anni è stato schiacciato da un ponteggio crollato nell'area dei cantieri navali di Fincantieri. L'incidente è avvenuto questa mattina 19 gennaio, verso le 8.30. Per cause ancora sconosciute un ponteggio è crollato coinvolgendo alcuni operai.

Un giovane di 23 anni di origini bengalesi è rimasto incastrato sotto il groviglio di ferri e lamiere e per liberarlo i Vigili del fuoco hanno utilizzato l'autogrù proveniente dal Comando di Gorizia.

Dopo aver estatto il 23enne lo stesso è stato affidato alle cure dei sanitari in codice rosso per truma da schiacciamento.

Fincantieri rende noto che sono in corso tutte le necessarie verifiche per accertare la dinamica dell’accaduto e sottolinea che il ragazzo è ricoverato sotto osservazione e non è in pericolo di vita.

Secondo una ricostruzione, il giovane si trovava sulla passerella dell'ascensore dal ponte 16 che si è sganciata dalla nave, probabilmente a causa della forte bora che soffia nel golfo di Trieste dalla notte scorsa. Ha subito un trauma cranico e toracico.

Attivati anche i sommozzatori VF provenienti da Trieste che, al momento, hanno compiuto una serie  di immersioni nell'area adiacente all'incidente, per escludere la presenza di ulteriori coinvolti. Analoghe ricerche si stanno compiendo a terra sotto il ponteggio crollato.
In corso anche le operazioni di messa in sicurezza di parti ancora instabili. 
Sul posto anche il funzionario di guardia del Comando di Gorizia.
L'area del sinistro, su disposizione della magistratura, verrà messa sotto sequestro, al fine di stabilire le cause dell'incidente.
Sul posto Asugi, 118 e la Polizia di Stato.

«Fincantieri deve istituire un tavolo "permanente e prioritario" con le organizzazioni sindacali, delegati Rsu e Rls per mettere in campo le giuste azioni per garantire la sicurezza ai propri dipendenti e, specificatamente, ai lavoratori delle ditte in appalto, ulteriori a quelle già esistenti». Lo scrivono in una nota le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Secondo le sigle, «non è accettabile mettere a repentaglio la propria vita per il lavoro. E in questo contesto i lavoratori in appalto sono i più esposti». La risposta a livello territoriale di Fim Fiom Uilm e Rsu, aggiunge la nota, «è stata immediata con la proclamazione di 8 ore di sciopero. Ma è ora di dire basta».

«Le aziende dell'indotto devono essere pienamente responsabilizzate - aggiungono Fim, Fiom e Uilm - e dimostrare di essere in grado di poter assicurare la capacità di far lavorare i propri lavoratori con gli standard di sicurezza previsti dalle normative di legge e garantire l'adeguata formazione in materia; in mancanza di questi presupposti, Fincantieri, che è la responsabile della sicurezza nei propri cantieri, attraverso un'intensa attività di costante verifica deve procedere con l'immediata sostituzione delle ditte inadempienti e carenti sotto questi aspetti basilari per una dignitosa attività lavorativa con altre che siano in grado di poterlo fare».

Ultimo aggiornamento: 17:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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