TRIESTE - Un questro complessivo di circa 37 tonnellate di tabacco per narghilè.
Qualora fosse stato introdotto nei circuiti del mercato illegale, l’importante quantitativo di tabacco sequestrato avrebbe consentito un illecito profitto per un importo pari a circa 1,2 milioni di euro cui corrisponde una correlata evasione di diritti di confine per oltre 1 milione di euro circa. Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito altresì di intercettare un altro carico di 12 tonnellate circa di analogo tabacco contenuto in un container in attesa di essere sdoganato presso il porto di Genova e ugualmente sottoposto a sequestro, in esecuzione di un apposito decreto emanato dalla competente Autorità Giudiziaria del capoluogo giuliano, su richiesta delle stesse Fiamme Gialle operanti presso il Porto di Trieste.
Il secondo sequestro effettuato riguarda un carico trasportato su un autoarticolato proveniente dalla Turchia e diretto in Francia. Il complesso veicolare, questa volta, presentatosi presso uno dei varchi di uscita del Punto Franco Nuovo, recava, a scorta del carico, un documento doganale riguardante una diversa tipologia di merce (tappeti e mobili vari). Al momento del controllo, in particolare, i finanzieri hanno rilevato alcune anomalie riferibili al peso del prodotto trasportato, così come dichiarato ai fini doganali, non conforme a quello indicato sul relativo manifesto di carico delle “merci arrivate”: la successiva visita doganale, disposta allo scopo di verificare in modo più approfondito gli elementi di sospetto in tal modo rilevati ha permesso di riscontrare la presenza di ben 1096 colli di tabacco per narghilè, per un peso complessivo di poco più di 13.300 Kg, privi di qualsivoglia documentazione doganale che ne giustificasse l’uscita dal Porto Franco. Il carico sottoposto a controllo, nel complesso, avrebbe consentito, qualora immesso nel circuito del mercato illegale, la realizzazione di un cospicuo introito per i promotori dell’illecito trasporto, pari a circa 1,3 milioni, con una contestuale evasione dei diritti di confine per oltre 1,2 milioni di Euro.