TRIESTE - Facebook è uno "strumento importante" per i giovani pazienti cronici perché aiuta a soddisfare i bisogni di socialità limitati dalla condizione, offrendo la possibilità di condividere l'esperienza difficile con i coetanei; nei periodi acuti di malattia il tempo trascorso in rete aumenta da una media di 5 a 11 ore con la volontà di evitare ingerenze di medici e personale sanitario. E' il risultato di una ricerca Irccs Burlo Garofolo di Trieste in collaborazione con il Dipartimento di medicina e chirurgia Università di Trieste secondo il quale uno spazio online condiviso può rappresentare un ausilio psicologico importante. La ricerca ha analizzato l'uso di Fb di 212 malati cronici fra 13 e 24 anni. Secondo lo studio, Facebook è utilizzato per raccogliere notizie sanitarie relativamente sicure - con confronto fra pari sull' andamento delle terapie, o delle crisi, ma senza coinvolgere medici e infermieri, che non sono graditi fra gli amici di Facebook, in quanto percepiti come un limite alla propria indipendenza
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