Volley. Moki, regina a 37 anni: «Voglio vincere ancora». Il marito e coach Daniele Santarelli: «Atleta eccezionale, è un esempio per le compagne»

Martedì 9 Gennaio 2024 di Francesco Maria Cernetti
Foto Gregolin

CONEGLIANO (TREVISO) - Una bandiera della pallavolo e dello sport in generale, come ormai non ne esistono praticamente più: Monica De Gennaro, per tutti o quasi Moki, ieri ha compiuto 37 anni. «Festeggiati domenica in anticipo con la vittoria su Cuneo, speriamo di continuare così, abbiamo ancora tanto da vincere in questa stagione». Eppure, Moki non vuole saperne di abdicare e lasciare il trono di miglior libero al mondo a qualche collega, tutt’altro. Ormai da ben oltre un decennio la numero 10 della Prosecco Doc Imoco ripulisce qualsiasi pallone possibile, compiendo miracoli per alcuni neanche lontanamente immaginabili, il tutto con una costanza di rendimento che definire clamorosa diventa quasi un eufemismo. Ma oltre all’atleta c’è molto di più, come testimonia l’ondata di affetto sui social e non solo per il compleanno della campionessa nata a Piano di Sorrento l’8 gennaio del 1987, tanto dalle proprie compagne attuali quanto dalle ex, oltre ovviamente a Daniele Santarelli, allenatore e marito. Da una parte le 425 presenze in campo per Moki, dall’altra le 301 sulla panchina gialloblu per Daniele: insieme fanno 726 presenze, in cui entrambi hanno vinto tutto quello che si poteva vincere in campo nazionale e internazionale.


COMPAGNO DI VITA
«Posso solo dire che è un’atleta esemplare ed un libero eccezionale - le parole di Santarelli che nello speciale messaggio in Instagram l’ha definita “Queen” - in questi anni ha dimostrato di essere sempre una delle migliori nel suo ruolo in Italia e non solo. E’ un grande esempio anche dal punto di vista comportamentale, è cresciuta e maturata sempre di più, diventando un riferimento anche per le sue compagne. Questo lo ha fatto grazie all’esempio del lavoro di ogni giorno e grazie all’esperienza accumulata in questi anni, è indubbiamente uno dei migliori giocatori al mondo, e sono davvero fortunato di averla con noi». Non è un caso che tutti e 21 i trofei conquistati da Conegliano siano passati per le preziose mani di Moki, che ogni stagione ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista imprescindibile, nonostante il passare degli anni.

Coach Santarelli in versione "casalingo" fa impazzire le tifose turche


L’EX PANTERA
«Quando Moki è arrivata a Conegliano ero felicissima - racconta Cristina Barcellini, schiacciatrice Imoco dal 2012 al 2015 e grande amica, con cui ha condiviso tante avventure anche in Nazionale - io c’ero già da un anno, ma per me arrivava una grande amica ed una grandissima giocatrice». Barcellini, attualmente direttore sportivo della Gis Volley Sacile, ha ben impresso ancora gli allenamenti di Moki: «Non mi stupisce che sia ancora qui e a questi livelli, è sempre stata molto forte. Ma tutto ciò che ha ottenuto se l’è sudato con grande dedizione al lavoro, disponibilità verso le compagne e una costante voglia di migliorarsi, nonostante quanto ha già conquistato nella sua carriera. Spero possa continuare così ancora a lungo».


IL CLUB
Ancora più emblematica l’affermazione di Pietro Maschio, co-presidente della Prosecco Doc Imoco Volley: «Moki è la nostra società, è un’icona. Conegliano è casa sua, per noi lei è imprescindibile in qualsiasi ragionamento». Per Monica ormai è l’undicesima stagione in gialloblu, di sicuro non l’ultima: «Lei ha creduto in questo progetto sin da subito, non possiamo che avere riconoscenza eterna nei suoi confronti - sottolinea Maschio - insieme abbiamo fatto un percorso stupendo, ha sempre lottato e difeso questi colori, nei momenti buoni come in quelli negativi. E’ una di famiglia molto semplicemente». Come dimostrato dalle 425 presenze, numeri impressionanti: «E’ un’atleta metodica, fortissima, ma soprattutto sempre pronta a pretendere di più da se stessa, per questo rispecchia alla perfezione i valori della società, una ricerca costante del miglioramento. Ormai è una giocatrice che in parte svolge il ruolo dell’allenatore, ha un’esperienza tale che le permette di capire e vedere in anticipo qualsiasi cosa. Spero solo che il giorno del ritiro sia ancora molto lontano, perché dubito che potremo rivedere un’atleta simile a Moki». Intanto, i tifosi della Prosecco Doc possono continuare a lustrarsi gli occhi con i salvataggi impossibili e le ricezioni perfette della propria portabandiera, osannata al termine di ogni partita dalla propria curva, sia al Palaverde che in trasferta.

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci