Treviso. Sindaco leghista paga le rette agli
immigrati che non possono permettersele

Domenica 10 Ottobre 2010
Gianangelo Bof, il sindaco leghista di Tarzo davanti all'asilo (Photojournalist)
TREVISO (10 ottobre) - L'integrazione di casa a Tarzo, provincia di Treviso: il sindaco della Lega stanzia un fondo di 10 mila euro per pagare la retta dell'asilo ai bambini, quasi tutti figli di immigrati, i cui genitori non se la possono permettere. Plaudono i due parroci degli unici due asili presenti e, a parte qualche immancabile critica, condividono i cittadini del paese incastonato tra le valli trevigiane che conta 4.599 abitanti, di cui 381 stranieri.





Bof, il sindaco leghista anti-Adro che fu un emigrante

Il 35enne Gianangelo Bof, che negli anni '80 in Germania ha provato sulla sua pelle cosa significa essere un bambino immigrato, si è già conquistato l'appellativo di sindaco "anti-Adro", il Comune lombardo guidato dal leghista Oscar Lancini, quello che dopo aver negato i pasti ai bambini con famiglie senza possibilità di pagare la mensa ha bollato un'intera scuola con il simbolo del sole delle Alpi.



«Quei soldi sono un investimento per il futuro»

«Quei 10 mila euro li considero un investimento per il futuro», spiega Gianangelo Bof, che ha un passato da emigrante come tanti altri a Tarzo e tre anni fa è diventato sindaco del paese con una delle più alte percentuali fra i comuni della Marca di cittadini costretti a cercare lavoro e fortuna altrove, soprattutto in Sudamerica, Australia e Germania. «Dare mille euro ad un bambino di 3 anni mi costa meno che intervenire quando ne avrà 16-17 con problemi di delinquenza - spiega Bof, che guida una giunta Lega-Pdl-Udc -. Ci sono bambini che non parlano l'italiano e se l'imparano prima di cominciare le elementari saranno tutti alla pari, facilitando così l'insegnamento. Siamo amministratori e dobbiamo governare un fenomeno che altrimenti va fuori controllo».



«Per me i bambini non hanno nazionalità»

Un'iniziativa non solo con molti vantaggi per tutti, ma che per il sindaco si fonda su un principio irrinunciabile: «Per me i bambini non hanno nazionalità. La discriminante non può essere il colore dalla pelle o la forma degli occhi. Da bambino quando subisci una discriminazione non sai fartene una ragione, io lo so bene».



«Nella Lega varie anime, l'importante è il federalismo»

Bof considera la sua "filosofia" perfettamente compatibile con la Lega, ma non si sente l'anti-Adro: «Nella Lega ci sono diverse anime e io non giudico quello che fanno gli altri. Come ci ha insegnato Zaia nell'ultima scuola-quadri, essere leghista non vuol dire andare in giro con il Sole delle Alpi stampato in fronte, ma credere nel federalismo». Al contributo approvato dalla giunta comunale possono accedere tutti: «Ci sono anche famiglie di italiani che ne usufruiscono - precisa il vicesindaco Ennio Casagrande -. Se i bambini immigrati sanno l'italiano si integrano con maggiore velocità, ma ci sono ragazzi extracomunitari che parlano anche in dialetto e fa piacere sentirli, perché vuole dire che abbracciano anche le nostre tradizioni».



Reazioni in paese: «Iniziativa positiva»

Il gestore e alcuni clienti della "Trattoria da Carlo" chiedono «dove sta il problema?»: «Ben vengano iniziative con un fine positivo - dice il titolare - Non dimentichiamoci che noi qui l'emigrazione la conosciamo bene». Dipinge immagini da libro Cuore don Angelo Lucchetta della parrocchia di Corbanese che nel contributo del Comune vede una boccata d'ossigeno per la scuola materna parrocchiale: «Su 32 bambini, 11 sono extracomunitari - spiega - Alcuni hanno bisogno di aiuto, soprattutto quelli di famiglie numerose. È una gioia vederli giocare tutti assieme e le maestre sono contente. C'è una cosa che mi fa particolarmente felice, quando mi salutano dalla strada: è un piccolo segnale che il polline dell'integrazione sta seguendo il suo percorso». Non sono mancate però alcune critiche, che il sindaco spiega così: «Qualcuno ha idee preconcette e la spinta contro gli extracomunitari è forte». Non è anche un po' colpa della Lega? «Assolutamente no - dice Bof - È il frutto delle politiche dissennate che hanno fatto entrare tutti e non solo quelli che siamo in grado di accogliere».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:39

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