Riprende il 26enne impiccato e diffonde il filmato sui social: «Orrore, denuncio»

Spresiano, un automobilista ha pubblicato il video in rete. La rabbia del sindaco: «Inaccettabile, lo denuncio»

Lunedì 11 Marzo 2024 di Maria Elena Pattaro
Riprende il 26enne impiccato e diffonde il filmato sui social: «Orrore, denuncio»

SPRESIANO - L’orrore corre sui social dopo la tragedia di Lovadina.

In rete è stato diffuso un video choc del 26enne che sabato si è impiccato a un traliccio della ferrovia. Il filmato, realizzato da un automobilista di passaggio è rimbalzato nei gruppi e nelle chat, raggiungendo anche alcuni degli amici del ragazzo. Durissima la reazione del sindaco Marco Della Pietra: «È uno schifo. Siamo pronti a denunciare. Chi lo ha girato e lo ha diffuso deve essere punito - tuona, indignato -. Mi chiedo davvero dove stiamo andando se non c’è più nemmeno il rispetto per il dolore e la vita umana». Già, perché dietro il suicidio di sabato c’è il dramma di un giovane che stava affrontando un momento di estrema fragilità psicologica. Si era confidato con gli amici più stretti e si era preso ferie dal lavoro di manutentore in una ditta di elettrodomestici, dicendo di essere molto stressato. Sabato il disagio ha preso il sopravvento, spingendolo a barricarsi in casa armato di coltello per poi scappare e impiccarsi a un pilone della ferrovia. 

L’ESCALATION

«Ma non ha minacciato nessuno» precisa la famiglia, dando una ricostruzione parzialmente diversa da quella fornita dai carabinieri, intervenuti sul posto. Si era parlato di minacce rivolte al fratello maggiore. «In realtà il ragazzo ha puntato il coltello soltanto verso se stesso, minacciando di togliersi la vita. È stato a quel punto che i familiari hanno chiamato le forze dell’ordine» spiega il vicesindaco Roberto Fava che ieri pomeriggio ha fatto visita alla famiglia. Quella mattina il 26enne era andato a fare colazione insieme al padre. Sembrava tutto nella norma, considerato il periodo di difficoltà. Il giovane, peraltro, aveva appena cominciato un percorso di supporto psicologico. Evidentemente si era accorto, anche su consiglio di chi gli stava intorno, di aver bisogno di un aiuto qualificato. Quando i due sono tornati a casa però, la situazione è degenerata. Il 26enne ha perso completamente il controllo: era agitato e non ragionava più. Il padre ha cercato invano di calmarlo, lui si è rifugiato nel capannone degli attrezzi. A quel punto la madre ha chiamato il 113. Sul posto sono intervenuti in forze carabinieri e polizia. A quel punto il giovane si sarebbe barricato in casa armato di coltello: «Andate via sennò mi ammazzo». Il negoziatore dell’Arma aveva dato l’indicazione di evacuare la casa, in attesa di raggiungere via dei Cipressi. I genitori erano già all’esterno. Mentre il fratello maggiore stava dormendo. Avvertito dai genitori di non avventurarsi per le altre stanze, è stato fatto uscire da una finestra, a cui nel frattempo i carabinieri avevano appoggiato una scala. «In quei frangenti concitati, il ragazzo è scappato dal retro e ha raggiunto la ferrovia - continua Fava -. Tutti erano convinti che fosse ancora barricato in casa. Mezz’ora dopo è stato ritrovato morto». 

LO CHOC

Per recuperare il corpo è stata bloccata per un paio d’ore la circolazione ferroviaria sulla linea Treviso-Udine. La madre è svenuta per lo choc ed è stata portata al pronto soccorso in ambulanza. L’intera comunità è sconvolta e ora si prepara a dare l’ultimo saluto al 26enne. Il funerale verrà celebrato domani alle 15 nella chiesa di Lovadina.

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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