Spari nel bosco sul Montello: cicloturisti colpiti da un cacciatore

Lunedì 18 Settembre 2023 di Paolo Calia
Caciatori (foto d'archivio)

GIAVERA DEL MONTELLO - Lo zaino, sforacchiato da tre pallini sparati con un fucile da caccia, tenuto in mano da una giovane ciclista a dir poco scosso; una ragazza a terra, sotto la sua bicicletta, che si lamenta per essere caduta e di non riuscire più a muovere la spalla. Questa la scena che ieri mattina verso le 7.15 si è trovato davanti agli occhi Sebastiano Guzzardi, responsabile dell’associazione “Gioia Protezione animali”. Era sulla presa 14 a Giavera del Montello, allarmato dal trambusto scoppiato a poca distanza da casa sua. I due ragazzi, una coppia di trentenni residenti a Roma e in vacanza nel trevigiano, erano appena stata colpiti da uno sciame di pallini sparato da un cacciatore appostato a poca distanza: forse aveva preso di mira un volatile ma sulla traiettoria si è trovato il ragazzo, che procedeva in sella alla sua mountain-bike.

Tre pallini hanno centrato, e perforato, lo zaino che portava sulle spalle. La ragazza, dietro di lui, sorpresa dallo sparo e dall’urlo del compagno a dir poco allarmato, era invece caduta rovinosamente a terra infortunandosi a una spalla. Quando Guzzardi è arrivato, poco secondi dopo l’accaduto, ha trovato i due ancora in stato di choc: «Chi ha sparato - gli ha detto il giovane - non si è nemmeno fermato. È scappato via».


LA TESTIMONIANZA
Il racconto di Guzzardi è molto preciso. «Questa mattina (ieri ndr) mi sono svegliato verso le 6. Si sentivano i movimenti dei cacciatori, come ogni anno quando parte la stagione venatoria. Qui, la domenica, sembra di stare in zona di guerra. Verso le 7,15 ho sentito qualcuno urlare, ero vicino alla finestra ancora chiusa della camera, mi sono affacciato ma senza vedere niente. Le urla però continuavano. A quel punto mi sono vestito in fretta e sono corso fuori». Guzzardi vive lungo la presa 14 nella proprietà che ospita la sede dell’associazione “Gioia Protezione Animali”: un immobile circondato da un grande parco dove vengono accolti gratuitamente cani salvati dalla strada e animali da compagnia di persone in difficoltà economiche o momentaneamente ricoverate e impossibilitate a seguire i propri piccoli amici. A circa 50 metri di distanza dalla propria recinzione, Guzzardi ha trovato la coppia di ciclisti romani: «Quando sono arrivato la ragazza era a terra. Si lamentava di non riuscire a muovere la spalla. Il ragazzo invece teneva in mano e osservava stupito il suo anziano. Aveva tre buchi da pallini. Mi ha detto che un probabilmente un cacciatore aveva sparato, colpendolo mentre stava passando sul sentiero. Ha poi visto qualcuno scappare via. Loro invece sono rimasti lì, dove li ho trovati. Spaventati. Se si ha presente la postura che tiene chi va in bicicletta, si capisce bene che è stato solo per un caso fortuito che quei pallini non abbiano colpito il ragazzo invece che il suo zaino». 


PAURA
Guzzardi ha subito invitato i due a sporgere denuncia: «Erano titubanti, mi hanno detto che fare denuncia sarebbe stato inutile, tanto le forze dell’ordine non avrebbero mai preso nessuno. E che poi dovevano rimettersi in viaggio per tornare a casa. Secondo me invece sarebbe stato opportuno segnalare tutto alle autorità: è importante che queste cose si sappiano, anche per far emergere il problema. Sono episodi molto gravi che non devono accadere. Ma quando inizia la caccia, da queste parti, è sempre così». Guazzardi ha poi raccontato la storia sui suoi social, ammonendo: «Non venite a passeggiare sul Montello». 

Ultimo aggiornamento: 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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