Malata di Sla da 10 anni, Augusta
non si arrende: «Combattiamo»

Domenica 21 Giugno 2015
Augusta Da Dalt
MARENO - «Non potevo lasciare passare questa giornata mondiale della Sla in sordina: oggi è toccata a me, ma domani potrebbe toccare a voi o a qualche vostro familiare». Augusta Da Dalt ha 75 anni e da dieci è malata di Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. È sempre stata una donna intraprendente e coraggiosa. Negli anni Sessanta, insieme al marito Armando Dall'Armellina hanno fondato la Ceda spa di Mareno di Piave, oggi azienda leader nel settore dell'edilizia. Insieme hanno cresciuto quattro figli, Paola, Giorgio, Ennio e Mirko, che adesso portano avanti l'azienda con la supervisione di papà Armando, che continua a lavorare.



Armando e i figli conciliano gli impegni lavorativi e delle rispettive famiglie con l'assistenza a mamma Augusta, prendendosene cura in prima persona. L'aiuto delle strutture pubbliche infatti non è adeguato. Nonostante non possa muovere che gli occhi, Augusta non lascia che la Sla le porti via cuore e anima. «Di fronte a questa terribile malattia non si può tacere - afferma Augusta scrivendo con gli occhi sul suo computer speciale, l'unico modo che ha per comunicare con il mondo - né tanto meno la si può dimenticare. Di malattie tremende ce ne sono tante, ma come questa, che non ti permette di muovere nemmeno un dito credo proprio di no. Di sicuro questa è la peggiore prova che il Signore ci ha mandato».



Oggi è la giornata mondiale sulla Sla e Augusta non vuole che passi nell'indifferenza o peggio ancora nel finto interessamento. «In questi anni - racconta - non mi sono mai stancata di chiedere alle istituzioni di prodigarsi per la ricerca». Ha dapprima scritto al vescovo, che le ha inviato e portato parole di conforto. Ha scritto al Papa che «invece mi ha risposto con un documento generico, addirittura senza firma - dice -. Il mio primo pensiero è stato: ma questi sanno quanta fatica faccio io a scrivere con gli occhi?». Poi ha scritto al presidente della Repubblica e alla Comunità europea, ma ha ricevuto soltanto risposte formali. «Chiedo a tutti una grande cosa - dice Augusta - sensibilizzatevi e sensibilizzate alla malattia e se potete donate qualcosa alla ricerca. Ricordatevi la data del 21 giugno e aiutate come potete la ricerca per poter debellare questa ignobile malattia»
Ultimo aggiornamento: 18:27

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