Il fiume Sile è malato: «Acqua e rive inquinate, non c'è alcun parametro nella norma»

Giovedì 30 Dicembre 2021 di Gianandrea Rorato
Il fiume Sile
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TREVISO - Nessun parametro nella norma, né in acqua, né lungo le rive. Il periodico rapporto di Legambiente sullo stato di salute dei fiumi è sconfortante: il Sile sta male. E si sapeva. Ma il problema è che le sue condizioni non migliorano. E più o meno nella stessa situazione si trovano tutti gli altri fiumi della provincia.
I NODISecondo i dati del bilancio Operazione Fiumi-Esplorare per custodire 2021 i problemi del fiume trevigiano sono essenzialmente due: una depurazione insufficiente e inquinamento da glifosate a livelli di guardia.

Scatta l'allarme per alcuni dei principali fiumi della Provincia, Sile su tutti. Lo segnalano i dati del bilancio finale di Operazione Fiumi Esplorare per custodire 2021. Lo studio è stato realizzato con un finanziamento della Regione del Veneto e con risorse del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il progetto ha visto al lavoro un team di decine e decine di volontari dei Circoli di Legambiente. Per la prima volta è stato monitorato anche il livello di inquinamento delle sponde. In questo contesto i fiumi della Marca destano particolare preoccupazioni. Nessuno dei campioni prelevati lungo Il Sile, nè nel suo corso cittadino né in quello fuori dalle Mura, è risultato entro i limiti. In città si sta correndo a ripari rinforzando la rete fognaria, ancora carente. Molto è stato fatto, e si punta a ottenere esiti migliori nel corso del prossimi campionamenti. «Condividiamo la preoccupazione di Legambiente - spiega Alessandro Manera, assessore all'Ambiente - e infatti, fin dal primo giorno di mandato, abbiamo lavorato per potenziare la rete fognaria cittadina ed eliminare gli scarichi che si gettano nel fiume. Quando siamo arrivati la rete fognaria serviva il 29% della città, a fine mandato vogliamo arrivare al 60%». Leggermente migliore la situazione del Piave. Mentre anche lungo la Livenza tutti i campioni analizzati risultano al di sopra del limite.


LO STUDIO

Il report finale di Operazione Fiumi riporta tutti i dati raccolti nel 2021 riguardanti i fiumi veneti Brenta, Bacchiglione, Po, Adige, Livenza, Sile, Piave e altri corsi d'acqua tra cui Fratta Gorzone, Retrone e Dese. La campagna itinerante ha coinvolto centinaia tra volontari e cittadini in attività di campionamento ed analisi sulla qualità delle acque e nei rilevamenti morfologici. I volontari, formati dal comitato scientifico dell'associazione, hanno eseguito i prelievi dei campioni e i rilievi delle criticità ambientale, assistiti per gli aspetti scientifici e formativi dai tecnici e dai laboratori di dell'agenzia regionale ARPAV, partner di questa prima campagna regionale.


I PARAMETRI

Al centro della campagna di monitoraggio, l'analisi di parametri chimici e microbiologici delle acque superficiali dei campioni prelevati. Due le principali valutazioni: batteri fecali e glifosate. Su 50 punti totali campionati lungo i vari corsi d'acqua, nel 54% dei casi sono stati superati i limiti previsti per un buono standard di qualità delle acque. Rilevato anche glifosate oltre i limiti nel 26% dei campioni. La cattiva depurazione è la malattia cronica e il Sile ne è un esempio lampante. Il limite utilizzato per determinare o meno lo stato di salute dell'acqua è la presenza del batterio escherichia coli. Il fiume desta preoccupazione quando questo limite viene superato. Nessuno dei campioni prelevati dalle acque e dalle sponde del Sile è quindi è risultato entro i limiti, nè a Treviso, ma nemmeno i tratti come Casale sul Sile o Cavallino Treporti (Venezia). Relativamente al fiume Livenza, tutti i campioni analizzati risultano al di sopra del limite sia a Motta di Livenza che a Gorgo al Monticano. La situazione non migliora nemmeno quando si finisce in provincia di Venezia, ossia a San Stino di Livenza e Caorle, alla foce.

Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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