Vittorio Veneto, il polo del sigaro Mosi si trasferisce all'ex lanificio Cerruti: «Così si rianima la città»

Domenica 18 Dicembre 2022 di Claudia Borsoi
Il polo del sigaro Mosi si trasferisce all'ex lanificio Cerruti

VITTORIO VENETO (TREVISO) - «Ben vengano gli imprenditori che investono nei contenitori vuoti della città. L'acquisizione dell'ex lanificio Cerruti è un ottimo segnale per Vittorio Veneto». Il sindaco Antonio Miatto plaude all'iniziativa della famiglia Pietrella, la cui società immobiliare ha acquistato dagli storici proprietari le famiglie Pianca e Gerometta il lanificio di via Marconi, a Santa Giustina, chiuso poco più di una decina di anni fa. Un complesso industriale da 27mila metri quadrati coperti che nei prossimi mesi rinascerà come cittadella del sigaro: qui troverà casa il quartier generale del Moderno Opificio del Sigaro Italiano (Mosi), fondato nel 2014 ad Orsago da Cesare Pietrella insieme al figlio Philip e ad un altro vittoriese, Andrea Casagrande, che è anche consigliere comunale di maggioranza tra i banchi della civica Toni Miatto Sindaco. Una nuova attività imprenditoriale che porterà anche posti di lavoro, facendo passare gli attuali 87 dipendenti a 140 nell'arco di tre anni. «Un'attività aggiunge l'assessore Bruno Fasan che risiede nel quartiere della Val Lapisina, lo stesso in cui si trova l'ex Cerruti che creerà movimento in questo territorio, animandolo».

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Le operazioni in corso

«Dopo che altri contenitori vuoti stanno per decollare o sono decollati in città, penso all'ex Tennis Club di via Sabotino che con un intervento multimilionario si rinnoverà diventando interessante anche per le competizioni internazionali, penso poi all'ex cartiera Galvani, dove i lavori sono già iniziati con pure un forte impegno da parte dell'investitore, e all'ex area Carnielli dove Alì, prima o poi, farà qualcosa, ora c'è anche la fortuna di veder rinascere l'ex lanificio Policarpo Cerruti, portando la produzione di sigari in città e, oltre a recuperare l'immobile, verranno creati nuovi posti di lavoro sottolinea il sindaco Miatto -. In questo momento in città di contenitori vuoti ancora in ballo rimangono la vecchia Italcementi di Sant'Andrea e l'ex biscottificio Colussi di via Rizzera. Il resto o è stato acquisito per essere rimesso a nuovo o è già utilizzato. Da questo punto di vista, come sindaco, mi ritengo soddisfatto. È una bella conquista per la città vedere un po' alla volta tutti i suoi storici siti rianimarsi». «Il lanificio Cerruti ha fatto la storia di Porta Cadore ricorda l'assessore Fasan contando ai tempi d'oro anche 600 operai. Vederlo abbandonato negli ultimi anni era una grande tristezza per tutti. Sono dunque ben felice che nel quartiere arrivi una nuova attività che porterà lavoro e anche decoro».

Il cronoprogramma dei lavori

Il cronoprogramma per fare dell'ex Cerruti il polo del sigaro, come hanno spiegato i fondatori di Mosi, è ben dettagliato. Già hanno iniziato ad attivare la struttura di via Marconi e, da gennaio, saranno fatti i lavori di adeguamento necessari a collocare qui le attività di lavorazione del tabacco e quelle di successiva produzione dei sigari neutri Ambasciator Italico. «Entro fine 2023 la forza lavoro sarà a Vittorio Veneto spiegano i Pietrella e Casagrande -. A gennaio partiamo con i lavori di adeguamento della struttura che per come è conformata, ad esempio ha un unico ingresso-uscita, risponde ai parametri di sicurezza previsti per attività come la nostra. L'investimento sulla cittadella del sigaro made in Vittorio Veneto sarà, tra acquisto dell'immobile e i macchinari, di 10 milioni di euro». Mosi chiuderà il 2022 con 10,5 milioni di euro di fatturato e 24 milioni di sigari. La quota coperta da Mosi sul mercato italiano del sigaro, oggi al 13% con la fetta maggiore al Toscano, punta in cinque anni a passare al 51%, ampliandosi poi al mercato estero, con 46 Paesi che hanno già richiesto l'Ambasciator Italico.
 

Ultimo aggiornamento: 11:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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