Scuole a Treviso. Mille studenti in meno: «Saltano tante classi prime»

Venerdì 14 Febbraio 2020 di Mauro Favaro
Scuole a Treviso. Mille studenti in meno: «Saltano tante classi prime»
TREVISO - Oltre mille studenti in meno rispetto ad oggi. È questa la prima proiezione fatta dopo la chiusura delle iscrizioni online al prossimo anno scolastico. Il dato non è ancora definitivo: mancano le scelte fatte dalle famiglie che si sono affidate ai classici moduli cartacei. Ma l'andamento è già netto: le scuole trevigiane continuano a svuotarsi. A settembre il totale degli studenti negli istituti pubblici, asili, elementari, medie e superiori, scenderà sotto la quota simbolica di 110mila. Stando ai primi dati, ci saranno cali fino a picchi del 3%. Il problema della denatalità si fa sentire in modo sempre più forte. «In questi giorni faremo il quadro sulle iscrizioni. Già sappiamo, però, che ci sarà una diminuzione sia alle elementari che alle medie spiega Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso e c'è il rischio che gli istituti comprensivi più piccoli scendano sotto i 600 iscritti, diventando sottodimensionati e di conseguenza perdendo la presenza di un preside titolare». 

IL PROBLEMA
A quel punto verrebbero affidati a un reggente, già preside di un altro istituto. In particolare, fanno sapere i sindacati, si guarda a istituti comprensivi come quelli di Altivole, Caerano, Codognè e così via. L'ufficialità è attesa per martedì. Per quanto riguarda Treviso, stando ai dati attuali, per il secondo anno di fila non sarà possibile far partire una prima all'elementare Tommaseo di via Cavini (Ic Felissent), tra San Lazzaro e San Zeno. Qui a settembre ci saranno complessivamente solo quattro classi: una terza, una quarta e due quinte. «A questo punto qualcuno potrebbe anche proporre un accorpamento con le elementari Manzoni o le Carrer. Ma il punto vero è che nel cosiddetto stradario delle Tommaseo ci sono 15 bambini (numero minimo per formare una classe, ndr). Però per vari motivi frequentano altre scuole», sottolinea Adriano Bordignon, componente della giunta di Confcommercio Treviso per i servizi alla persona, oltre che direttore del consultorio del Centro della famiglia.

GLI ACCORPAMENTI
L'idea dell'ufficio scolastico provinciale di puntare su nuovi poli scolastici unici, accorpando i plessi per servire più quartieri o anche più comuni, proprio non gli piace. «Se c'è solo un conto economico, lo capisco. Ma una scuola non è solo un luogo di istruzione, bensì un riferimento per una comunità mette in chiaro cosa succederebbe se un quartiere come San Lazzaro dovesse perdere la scuola? E lo stesso discorso vale per altri paesi del trevigiano. Vorrebbe dire desertificare un'area viva, trasformandola di fatto semplicemente in un dormitorio. Bisogna muoversi subito per invertire la tendenza della denatalità. Già da ora sarebbero necessari almeno vent'anni anni per vedere i primi frutti concreti. Servono statisti che guardino al lungo periodo». 

LA SITUAZIONE
I problemi non sono finiti qui. Si rischia di perdere una prima, non arrivando a mettere assieme 15 iscritti, il minimo indispensabile, anche alle elementari Masaccio di via Rota (Ic Stefanini) e alle Pascoli di via Salsa (Ic Martini). Fuori da Treviso, è destinata a saltare l'unica prima della scuola elementare di Morgano. A Scandolara di Zero Branco si è riusciti a formare due prime per un soffio. A livello generale incide pure lo spostamento di diverse persone immigrate. Nei grandi numeri questo non aiuta. «Molte famiglie provenienti dal nord Africa si stanno spostando in altre province d'Italia per questioni lavorative rivela Giuseppe Morgante della Uil Scuola il fenomeno ci è stato indicato dagli stessi prèsidi. E ricade su una situazione già precaria».
Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 10:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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