PEDEROBBA - Lastre di cemento-amianto gettate nelle acque del Brentella. Gli ecovandali tornano in azione a Pederobba, già teatro negli ultimi mesi di ingenti abbandoni di rifiuti. Stavolta però l’indignazione è ancora più forte di fronte a un tipo di rifiuto tutt’altro che innocuo. I pannelli in amianto riversati nel canale Brentella a Covolo, nelle campagne di via della Vittoria, sono stati ripescati nei giorni scorsi dagli addetti del Consorzio di Bonifica Piave, approfittando dell’“asciutta” (la secca programmata necessaria alla manutenzione dei canali). «Il nostro personale, formato e autorizzato, abilitato a tagliare e sostituire tubi in amianto e a trattare rifiuti in cemento-amianto, ha provveduto al recupero e all’incapsulamento secondo le norme» - spiega il Consorzio, indignato di fronte all’ennesimo gesto incivile. «Ancora una volta assistiamo ad un gravissimo atto di irresponsabilità e inciviltà da parte di ignoti.
LA SEGNALAZIONE
L’abbandono dell’amianto risale a qualche settimana fa. Ad accorgersi dei corpi estranei in ammollo erano stati alcuni passanti. Appena ricevuta la segnalazione, il Comune si è attivato mettendo al corrente Consorzio di Bonifica, carabinieri e polizia locale. Per la rimozione si è atteso l’asciutta visto che non sussisteva il pericolo di rilascio di polvere (cancerogena) nell’aria. «La mamma degli incivili purtroppo è sempre incinta - sbotta il sindaco Marco Turato -. Confidiamo di individuare il responsabile». La zona rurale è sprovvista di telecamere per cui l’identificazione dei responsabili è una strada che si preannuncia in salita. Ma il primo cittadino non perde le speranze, anzi.
LE SANZIONI
Per altri episodi accaduti nei mesi scorsi si è riusciti a stringere il cerchio sui responsabili. «Abbiamo già identificato ben quattro ecovandali - afferma soddisfatto il sindaco -. Nei loro confronti sono scattate multe salate. E alle sanzioni si sono aggiunti i costi di smaltimento dei rifiuti». Denaro sborsato dalla collettività, che poi appunto si è rivalsa sugli incivili. Due di questi sono residenti di Pederobba, gli altri due invece sono arrivati da fuori comune apposta per disfarsi dei rifiuti senza accollarsi le spese: si tratta per lo più di scarti di lavorazioni edili.