Prof morta in vacanza, per l'addio
un rifresco tra amici e studenti

Mercoledì 12 Agosto 2015 di Claudia Borsoi
Raffaella Grillo
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FREGONA - Non un funerale, né un commiato in cimitero: l'ultimo saluto alla professoressa Raffaella Grillo sarà dato venerdì, alle 18, all'area Fenderl, a Vittorio Veneto.

Sarà un incontro, arricchito anche da un rinfresco, così come la 48enne avrebbe voluto, un addio alle sue spoglie cremate alla presenza di famigliari, amici, colleghi ed allievi, non segnato dalle lacrime ma dallo stare assieme, nel ricordo bello che questa donna ha lasciato a tante persone.

Sempre per volontà della famiglia, dando seguito a quelle che erano state le intenzioni espresse da Raffaella, non saranno nemmeno stampate le epigrafi.

L'ultimo saluto all'insegnante della scuola media di Fregona, deceduta sabato a Fano dopo dieci giorni di coma, sarà dato dopodomani, venerdì, in quello che è il polmone verde di Vittorio Veneto. Nella località balneare marchigiana, Raffaella era arrivata con un'amica: il 29 luglio, mentre era sola in spiaggia, è stata colta da un improvviso malore: subito ricoverata, poi il suo cuore ha smesso di battere sabato scorso.

Una donna che ha lasciato il segno in molte persone. Residente a Sonego, da una decina di anni insegnava italiano, storia e geografia nelle medie del paese. Qualche anno fa si era trasferita in Messico per un master. Era stata anche candidata consigliere per la lista che aveva sostenuto l'allora sindaco di Fregona Giacomo De Luca. «Un'amicizia profonda mi legava a Raffaella, non potevi non volerle bene, era una persona speciale» il ricordo del sindaco di Fregona, Laura Buso, sua collega alla scuola media.

«Raffaella aveva una passione per politica nel senso più alto, a sostegno della pace, della giustizia, della dignità delle persone - il ricordo tracciato da un'amica -. Inquieta tra il Messico e l'Italia, indignata per i meccanismi economico-finanziari che strangolano popoli e generazioni, tolgono dignità ai lavoratori, appassionata sostenitrice dell'impegno civile di tutti per la costruzione di un mondo più giusto. Aveva scelto uno stile di vita tessuto con i fili della lentezza, della sobrietà, del rifiuto di qualsiasi forma di conformismo, era rigorosa fino allo scrupolo nel modo operare, che si trattasse di preparare una lezione scolastica o organizzare un incontro pubblico. Penso che Raffaella abbia fatto proprio il moto in inglese scritto sui muri della scuola di Barbiana: «I care», mi sta a cuore, mi importa e ce lo riproponga ancora, sempre, come programma di vita».

Raffaella lascia mamma Flora Da Re, papà Mario e i fratelli Alessandro, Valentina e Barbara.
Ultimo aggiornamento: 20:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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