TREVISO - E' stata assolta dall'accusa di circonvenzione d'incapace un'operatrice socio sanitaria di 54 anni. Secondo l'accusa si era fatta consegnare oltre 50 mila euro da una 73enne, promettendo di versarli ad un'associazione che si sarebbe occupata a vita dell'assistenza del marito.
L'episodio è venuto a galla nel 2013 quando l'operatrice aveva il compito di occuparsi dell'assistenza notturna dell'anziano. Proprio in quei giorni, secondo l'accusa, la 54enne avrebbe approfittato dell'anziana moglie per farsi consegnare il corposo extra, che si somma agli oltre ai 7.700 euro pagati a titolo di compenso per il lavoro notturno. Soldi che l'operatrice avrebbe versato all'associazione che doveva garantire l'accudimento del pensionato. Non avendo visto concretizzarsi le promesse la 73enne ha deciso di chiedere aiuto alle forze dell'ordine. Oggi il giudice ha invece ritenuto che l'operatrice non avesse responsabilità per quello che è accaduto.
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