Grande partecipazione per la processione del Venerdì Santo a Treviso con il vescovo Michele Tomasi

Sabato 8 Aprile 2023
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TREVISO - Moltissime le persone che hanno preso parte, venerdì sera, 7 aprile, alla Processione cittadina del Venerdì Santo, guidata dal Vescovo Michele Tomasi e alla quale hanno partecipato i sacerdoti e i fedeli di tutte le parrocchie cittadine.

La processione e il momento di preghiera

La processione, da Madonna granda alla chiesa Votiva, ha percorso la città, costeggiando il Sile, illuminato dalle fiaccole e dai lumini dei pellegrini. Un venerdì santo che coincideva con l’anniversario del bombardamento su Treviso del 7 aprile 1944. Secondo gli archivi del Comune di Treviso, le vittime civili furono 1.600, di cui 1.470 nel solo bombardamento del 7 aprile. Non un ricordo fine a se stesso, ma “una memoria che sia fonte di quei valori che rendono la città accogliente, libera e solidale”. Il momento di preghiera, con la reliquia della S. Croce, è partito proprio da Madonna granda, dal tempio che, bombardato nel marzo nel 1945, da sempre raccoglie la città in preghiera attorno a Maria, come è stato ricordato dal Vescovo: «In questo giorno santo, carico del dolore del ricordo, per la nostra città, e della morte del nostro Maestro e Signore, vogliamo, camminando e pregando, rivivere quel Venerdì Santo. Lo facciamo partendo da questo tempio, nel quale i trevigiani si affidano alla protezione materna di Maria e raggiungendo un altro tempio a Lei dedicato dove sono raccolte le memorie di tanti nostri fratelli morti a causa delle guerre. Maria ci insegni a costruire una società di pace, di solidarietà e di vera libertà». Nel buio della serata, dalle voci dei sacerdoti e degli altri lettori sono risuonate la Parola di Dio e le parole dei testimoni dell’epoca, di sopravvissuti e volontari, del vescovo Mantiero, che celebrò i funerali delle vittime nel tempio di San Francesco il 16 aprile 1944. Le meditazioni hanno toccato tre delle 14 stazioni della Via Crucis. La prima, in particolare, quando Gesù consola le donne di Gerusalemme, ha richiamato il dolore delle madri che perdono i figli, nelle guerre moderne, per malattia, negli incidenti sul lavoro e nelle stragi sulle strade: «Anche oggi troppe donne piangono la morte dei loro figli. Il loro dolore, unito a quello di Maria, la madre di Gesù, diventi impegno nel costruire un futuro di pace, di sicurezza e di rispetto della vita». Forte l’invito ad essere accanto a tutti coloro che sono nel pianto. E poi la stazione con Simone di Cirene che aiuta Gesù a portare la croce, simbolo di tanti cirenei di oggi che nel volontariato hanno il coraggio di farsi carico delle croci dei fratelli stranieri, disoccupati, ammalati, soli e anziani. «Hanno capito che nelle croci degli uomini è presente il mistero della croce di Gesù. Il loro impegno, vissuto con generosità, è il mezzo per riparare le ingiustizie ed è sorgente di comunione e di pace», la preghiera. Un’invocazione che ha compreso anche i governanti e tutti coloro che si spendono per il bene comune, in particolare nelle Istituzioni. Infine, la meditazione sulla dodicesima stazione, quando Gesù muore sulla croce. «Dal Calvario, crocevia del mondo, ha inizio la via della pace e prende avvio il rinnovamento del mondo nella riconciliazione e nel perdono», la riflessione del Vescovo Tomasi.

Ultimo aggiornamento: 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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