Postepay clonata e prosciugata: le
hanno rubato 2mila euro per il poker

Domenica 24 Agosto 2014 di Mattia Zanardo
Postepay clonata e prosciugata: le hanno rubato 2mila euro per il poker
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SALGAREDA (TREVISO) - Le hanno clonato e prosciugato la carta PostePay, giocando l'intera somma contenuta, poco meno di duemila euro, in alcuni casinò on line. Vittima della truffa informatica una donna di 46 anni, di Salgareda. Che era del tutto ignara dell'accaduto, fin quando, qualche giorno dopo, non ha tentato di saldare un acquisto in un negozio con la sua tessera prepagata: impossibile, la card risultava a secco. Dopo alcuni tentativi, la signora si è arresa all'evidenza ed ha sporto denuncia ai carabinieri di Ponte di Piave.



Dopo una complessa indagine, i militari dell'Arma hanno ricostruito cinque prelievi, ovviamente non autorizzati, dalla carta postale per complessivi 1.776 euro e destinati sui conti Snai (nota società di giochi e scommesse) intestati a due persone: un 38enne di origini romene, residente a Poggio Moiano, in provincia di Rimini, e una donna romana 70enne.



Il primo aveva effettuato varie puntate via internet (in giochi in cui bisogna scegliere, ad esempio, tra rosso-nero o pari-dispari) e si era fatto accreditare le vincite, in tre tranche, su un'altra carta Poste pay a lui intestata, di cui poi aveva denunciato lo smarrimento a un commissariato di Polizia di Roma.



Metodo identico a quello messo in atto dalla complice nel medesimo giorno, salvo un particolare: lei ha preferito il poker via web. Tra l'altro, in combutta con altri giocatori che l'hanno lasciata vincere. Anche in questo caso, si è fatta versare le somme sulla sua tessera postale, per poi denunciare di averla persa (stavolta, a una stazione dei carabinieri della capitale).



La stessa Snai, del resto, si era insospettita per gli anomali movimenti di denaro, tanto da sospendere i conti attivati dai due per giocare. Tutti i prelevamenti e i versamenti on line sono risultati riconducibili a gestori del servizio internet situati in Romania e Bulgaria. I due, però, per attivare i conti e le Postepay hanno fornito gli estremi dei loro documenti di identità originali. La donna ha a suo carico un'altra denuncia, risalente allo scorso gennaio, per una truffa simile, oltre ad altri precedenti, mentre il sodale risulta incensurato, ma nel frattempo si è reso irreperibile.



Ora per entrambi, è scattata la notifica alla Procura di Venezia, competente per i reati telematici, per frode informatica e riciclaggio.
Ultimo aggiornamento: 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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