Travolse e uccise Samantha, patteggia 16 mesi. La madre: «E' stata uccisa due volte»

Giovedì 16 Novembre 2023 di Annalisa Fregonese
Samantha Renon, la ragazza di 16 anni morta in un incidente in moto

ODERZO - Ha patteggiato un anno e quattro mesi, pena sospesa, il 36enne operaio di origini albanesi che nell’aprile del 2022 causò l’incidente nel quale perse la vita Samantha Renon, 16 anni, residente a Cessalto, studentessa modello all’Istituto tecnico Sansovino di Oderzo. All’operaio la patente di guida è stata sospesa per 10 mesi, pena che la mamma di Samantha, la signora Diana, non accetta. «E’ inaudito – dice – questa persona ha provocato un incidente stradale mortale, è morta una ragazza di 17 anni. Mi aspettavo come minimo che il giudice disponesse la revoca della patente, che quest’uomo venisse costretto a rifare la scuola-guida. Invece niente, patente sospesa per 10 mesi, al termine dei quali potrà tranquillamente tornare a guidare l’automobile, questa non è giustizia. Si parla tanto di inasprire le pene per il reato di omicidio stradale e nel caso di nostra figlia non viene neppure revocata la patente all’uomo che l’ha investita. E’ come se avessero ucciso Samantha un’altra volta». 


L’IMPATTO

Quel giorno di aprile erano appena iniziate le vacanze di Pasqua. La 16enne decide di andare a far visita al fidanzato, sono solo 10 minuti di strada da Santa Maria di Campagna, la frazione dove abita con la mamma Diana e il papà Luca, per arrivare a Campodipietra. Il destino attende Samantha sulla strada provinciale, via Arzeri. Nei pressi della cantina di Campodipietra sulla corsia opposta c’è una Ford Fiesta rossa, che sta svoltando a sinistra in via Redenta, verso la zona industriale. Il conducente, H. E., 35enne di origini albanesi e residente a Salgareda, è diretto al lavoro. Nella svolta non si sarebbe accorto della moto 125 marca Husqvarna condotta dalla teenager che stava sopraggiungendo e la centra in pieno. L’impatto è violentissimo, l’urto e la caduta sono fatali alla giovane. La morte della ragazza suscita un’ondata di profonda commozione in tutto l’opitergino-mottense. Sconvolti sono gli studenti dell’Istituto Tecnico Sansovino, dove era molto popolare ed amata. «Siamo stati risarciti dall’assicurazione per il massimo dell’importo previso – spiega la mamma – questo però ci si è ritorto contro, è diventata un’attenuante per l’investitore». «In tribunale – spiega l’avvocato Francesco Santini del foro di Pordenone, legale dei genitori di Samantha – non c’è stata un’udienza. Si tratta di un accordo preso in autonomia tra l’imputato e il pubblico ministero al quale non è possibile opporsi - Diciamo che al soggetto sono state applicate le attenuanti generiche. Inoltre sono stati a suo favore il fatto di essere incensurato, di esser stato alla guida senza aver assunto alcool o altre sostanze, e pure che la compagnia di assicurazione ha liquidato la famiglia. E’ comprensibile il sentimento della mamma, perchè umanamente non c’è soddisfazione, non è una vicenda felice». 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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