TREVISO - Dai Classici dell'arte per Rizzoli su Monet, Delacroix e Guardi alla Biennale di Venezia '86 dove, come membro della commissione arti visive, ha presentato le personali di Fabrizio Plessi e Bruno Munari. Dalle grandi mostre internazionali sull'arte italiana del XX secolo fino ai sodalizi culturali con gli amici Andrea Zanzotto, Bepi Mazzotti, Giusto Pio. Si è spenta a 91 anni, dopo una vita dedicata all'arte, la storica trevisana Luigina Bortolatto, tra i maggiori esperti dell'opera di Gino Rossi.
Nel 1987 è stata tra i fondatori del Centro per la cultura e le arti visive Le Venezie, di cui è stata direttrice e anima per oltre 25 anni. Il Centro è stato il fulcro di una fervente attività presso Villa Letizia di Treviso, ma portata in tutta Italia e all'estero tramite gli Istituti italiani di cultura e importanti istituzioni culturali straniere, riservando un'attenzione particolare al farsi dell'arte giovane. Determinanti e importanti anche gli 'incontrì che tramite mostre, scritti e convegni ha creato con gli artisti veneti e trevisani del passato, da Tiziano a Giorgione ad Antonio Canova, da Gino Rossi - di cui era tra i maggiori esperti in Italia - ad Arturo ed Alberto Martini, e contemporanei, da Toni Benetton a Gina Roma, prima donna invitata alla Biennale di San Paolo del Brasile, fino a Livio Seguso, Alfiero Nena e Pino Castagna. Non solo pittura e scultura, ma anche teatro, cinema e televisione hanno segnato la sua carriera.
Ideatrice del Concorso nazionale per scenografi al Teatro comunale di Treviso, Luigina Bortolatto ha realizzato film sull'arte premiati al Festival di Asolo e che hanno aperto la Biennale Cinema di Venezia 1983. Negli ultimi anni ha vissuto a Roma, vicina agli amati nipotini, continuando a scrivere, a organizzare mostre e a sostenere i tanti artisti che nella sua vita ha conosciuto e scoperto. I funerali si terranno nella Capitale mercoledì 10 febbraio (ore 15) presso la Basilica dei Santi Pietro e Paolo all'Eur. Il giorno seguente si terrà una breve cerimonia di saluto nella sua amata terra trevisana, al cimitero di Zero Branco, sempre alle 15.
IL CORDOGLIO DI ZAIA
«La sua conoscenza e la sua passione artistica erano di una profondità universale. Ma a me piace ricordarla, oggi che è venuta a mancare, per le sue grandi doti di studio e divulgative che ha dimostrato affrontando i grandi artisti veneti, da quelli del passato come Giorgione, Tiziano e Canova ai più moderni Gino Rossi e Arturo Martini e fino a Gino Roma e Toni Benetton. Il Veneto le deve molto come bandiera e come custode delle sue maggiori espressioni culturali». Così il presidente della Regione del Veneto. Luca Zaia, ricorda Luigina Bortolatto, la storica dell’arte veneta, scomparsa a Roma.
«È stata una delle maggiori voci in campo artistico nel panorama nazionale recente – prosegue il Governatore – ma è sempre rimasta salda alle sue radici venete. Anche quando la sua firma si è accompagnata a pubblicazioni delle maggiori case editrici del settore, non ha rinunciato ad essere insegnante nei licei di Treviso, la sua città, dove è stata anche anima di una stagione culturale importante. Ricordo ancora i suoi anni alla guida del sodalizio Le Venezie che diedero un respiro internazionale a molte attività espositive e l’impegno profuso in molte altre manifestazioni. Sono certo che non sarà dimenticata. Nell’inviarle un pensiero, porgo le condoglianze ai familiari».