MOGLIANO - Hacker in azione all'incontro online Voci di donne: immagini del Duce e spezzoni di film pornografici.
LA RICOSTRUZIONE
«Ho 48 anni ma quello che è passato da quello schermo sarà difficile da dimenticare». Dominga Fragassi era una delle 70 persone collegate all'incontro digitale. Pochi minuti dopo l'inizio, si è verificata l'incursione di anonimi internauti che hanno interferito nell'incontro attraverso insulti rivolti alla persona che stava portando l'esperienza della propria associazione. «Gli insulti, provenienti da voci maschili -continua- erano rivolti a una giovane ragazza che in quel momento stava portando la sua testimonianza e a tutte le donne presenti. A conferma che se di violenza contro le donne si stava parlando, se ne poteva avere una testimonianza dal vivo, in diretta». Gli organizzatori hanno cercato di bloccare il sabotaggio senza interrompere l'incontro: «Volevamo proseguire, c'erano una ventina di interventi, ci sembrava sbagliato darla vinta. Ma poi hanno iniziato a mandare le immagini pornografiche e non è stato più possibile continuare». È stato chiesto ai minori di disconnettersi per cercare di ripristinare la riunione. Tutto inutile: gli hacker hanno avuto la meglio. E alle 19,15 l'incontro è stato oscurato. Il panel comprendeva tutte le maggiori associazioni moglianesi: dalla Polisportiva all'Auser, dalle Acli ad Indaco, a Coop alleanza, ad Attori per caso, alla Cgil, a Officina 31021, Soms, Omega Aps, Quante Storie. È stato un attacco violentissimo non solo alle donne, ma anche alle associazioni -ben 15 hanno dato l'adesione all'invito rivolto da l'8sempredonnemogliano- e all'intera comunità che era rappresentata in quel momento dai propri portavoce.
MESSAGGI DI ODIO
«Azioni di questo tipo, di carattere sessista e fascista, sono frequenti ormai da tempo e sono accadute ogni qual volta si siano trattati e si analizzino temi che mettono in luce situazioni di discriminazione -commentano gli organizzatori- Non sono ragazzate da sottovalutare, ma gravissime e premeditate azioni che, fidando sull'anonimato apparentemente garantito dalle piattaforme social, hanno l'intento di impedire alle persone di parlare, confrontarsi e promuovere informazione, per trasmettere invece messaggi di odio». Ieri mattina l'associazione 8sempredonnemogliano è andata dai Carabinieri. «In caserma ci hanno spiegato che il form compilato online e inviato alla polizia postale di Venezia è una segnalazione -conferma Emanuela Niero- ma è nostra intenzione procedere anche con l'azione legale. Solo in questo modo avremo certezza di un'indagine per risalire al profilo dei 4 hacker». Mercoledì sera, durante il consiglio comunale, il consigliere Ceschin ha informato i colleghi dell'accaduto inviando, insieme agli altri esponenti della minoranza, una testimonianza di solidarietà alle associazioni.