TREVISO - Un solo nuovo medico di famiglia titolare per la Marca. Di fatto una conferma. Azienda Zero ha appena timbrato l’assegnazione di Irina Vitez, 47 anni, originaria di Trieste, all’ambito territoriale composto da Cappella Maggiore, Colle Umberto, Cordignano, Fregona e Sarmede. Per i pazienti non cambierà nulla: la dottoressa opera già nell’ambulatorio di via don Brescacin a Cappella Maggiore. Ma almeno c’è una stabilizzazione. Fatto sta che la ricerca di camici bianchi attraverso la struttura interregionale sanitari convenzionati (Sisac) non ha portato altre novità.
LA SITUAZIONE
Restano così 140 posti vacanti nella Marca. Cioè ambulatori di medici di famiglia senza un dottore titolare. Si va avanti con incarichi provvisori, camici bianchi che alzano il proprio massimale anche oltre quota 1.800 pazienti, trasferte dei cittadini in altri comuni e così via. Sono due gli ambiti carenti da record in provincia. Da una parte quello di Treviso, Silea e San Biagio. Dall’altra quello di Castelfranco, Resana e Vedelago. In entrambe le zone mancano 11 medici di famiglia. Non va tanto meglio nell’ambito di Montebelluna, Caerano e Trevignano: qui ne mancano 10. Di seguito gli altri: Conegliano, San Vendemiano e San Pietro di Feletto (9); Mogliano, Casale, Casier, Preganziol e Zero Branco (8); Pieve di Soligo, Cison, Farra, Follina, Miane, Moriago, Refrontolo e Sernaglia (8); Motta di Livenza, Cessalto, Chiarano, Gorgo e Meduna (7); Spresiano, Villorba, Povegliano e Arcade (7); Paese, Ponzano, Quinto, Istrana e Morgano (7); Riese, Loria, Castello di Godego e Altivole (7). E così via.
IN SOFFERENZA
Oggi in particolare Zero Branco vive una situazione difficile. Alla fine di settembre ha lasciato Roberto Spigariol, 70 anni, dottore di base in servizio a Zero Branco per 33 anni. E poco dopo ha lasciato anche Daniela Zanin, 28 anni, dottoressa arrivata lo scorso febbraio con un incarico temporaneo. Al posto di questa ultima dal primo ottobre è arrivata Irene Troncon, 39 anni, sempre con incarico provvisorio. Per quanto riguarda i pazienti di Spigariol, invece, gli altri medici in servizio che hanno acconsentito all’innalzamento dei propri non hanno comunque abbastanza posti liberi per poter accogliere tutti. Da qui la necessità di guardare anche ad ambulatori in altri paesi del distretto di Treviso Sud. «Con la richiesta di innalzamento dei massimali ai medici di medicina generale operante nell’ambito, è stata manifestata una disponibilità in misura insufficiente a riassorbire tutte le scelte in carico al dottor Spigariol – concludono dall’Usl – alla luce di questo, si è condiviso che la scelta di un nuovo medico venga effettuata tra i medici disponibili nel distretto sociosanitario di Treviso Sud».
