Medici argentini in pronto soccorso, Riccardi: «Il modello Latisana da esportare anche a Udine e Pordenone»

Lunedì 2 Ottobre 2023 di Loris Del Frate
Medici argentini in pronto soccorso, Riccardi: «Il modello Latisana da esportare anche a Udine e Pordenone»

A volte qualche presa in giro finita pure sui giornali, ma soprattutto parecchia diffidenza. Erano stati accolti così i medici argentini che sono stati presi come rinforzo al pronto soccorso di Latisana. Ieri, invece, l'assessore Riccardo Riccardi ha reso merito ai professionisti che non solo si sono integrati perfettamente nelle struttura, non solo hanno imparato più che decorosamente l'italiano, non solo si sono messi in gioco, ma soprattutto ora sono diventati insostituibili sbaragliando tutte le diffidenze, anche quelle di colleghi e pazienti.


IL FUTURO
Ma l'assessore Riccardi ieri è stato chiaro, al punto che ha spiegato che da questa sorta di "sperimentazione" non si torna più indietro.

Anzi, il "modello Latisana" sarà esportato in tutti i pronto soccorso in sofferenza (e praticamente non ce n'è uno in regione che abbia l'organico a posto), ma anche in altri settori dove ci sarà bisogno di recuperare professionisti. In pratica i medici argentini sono una delle soluzioni concrete per cercare di arginare i problemi in quei settori dove sempre meno medici italiani vogliono andare a lavorare. «Gli specialisti argentini - ha spiegato Riccardi - che già svolgevano attività di emergenza/urgenza nel loro Paese, hanno scelto coraggiosamente di mettersi in gioco, ritornando nelle terre natie. Sono figli della nostra terra, in un'emigrazione all'incontrario che oggi segna un tempo dove, soluzioni di questo tipo, saranno sempre più da ricercare, vista la carenza di personale medico e non solo in Friuli Venezia Giulia, ma in tutta l'Italia. Il nuovo assetto del pronto soccorso di Latisana sarà necessariamente da replicare, pena la chiusura di strutture di riferimento indispensabili per il cittadino-utente».


LA RICERCA
I medici argentini, dunque, sempre più numerosi arriveranno nelle strutture friulane, non a caso la Regione ha individuato un filone importante che potrebbe dare risposte già nelle prossime settimane. Insomma, in arrivo ci sono altri professionisti, almeno altri quattro che potranno andare a rimpinguare gli organici dell'emergenza. Sicuramente li aspettano a Udine dove non mancano problemi, ma anche a Pordenone la situazione del Pronto soccorso è pesante. Del resto anche il responsabile regionale Anaao, Massimiliano Tosto, dirigente medico a Palmanova, non è certo contrario a questa soluzione. «Possono essere una prima risposta concreta - aveva spiegato - anche perchè il percorso di studi in medicina e quello della specializzazione in Argentina è simile al nostro, più o meno con gli stessi anni di scuola. Quindi ben vengano, ma in ogni caso - aveva concluso - questa deve essere una soluzione temporanea, anche se di medio termine. Serve rilanciare i nostri medici».


I RISULTATI
Ieri l'assessore ha spiegato i risultati raggiunti al pronto soccorso di Latisana, grazie anche al lavoro dei medici argentini. «L'arrivo, lo scorso primo maggio, di medici specialisti provenienti dall'Argentina - ha spiegato Riccardo Riccardi - ha migliorato sotto tutti i profili, il servizio erogato dal pronto soccorso. È una situazione oggettiva che si riscontra nei numeri, poiché gli indicatori sono positivi, e anche nell'affiatamento che si è venuto a creare col team di sanitari che operano in questa importante struttura. Il gruppo è coeso e ho potuto notare con piacere una grande soddisfazione per il loro arrivo da parte di tutte le professionalità che operano nel settore dell'emergenza». «L'arrivo di professionisti della Salute al pronto soccorso di Latisana si è rivelato essere determinante per continuare a erogare un servizio indispensabile per la cittadinanza. L'analisi dei dati dei primi 8 mesi del 2023 evidenzia che il 7,4% dei pazienti viene gestito in osservazione breve intensiva con un miglioramento nell'appropriatezza degli accessi per tipologia e durata. Sono diminuiti gli abbandoni che si attestano al 4,3% rispetto al 5,4% nello stesso periodo nel 2022. Mi chiedo, dunque, perché ci sia la volontà di qualcuno di criticare un servizio che sta dando risultati e che è in oggettivo miglioramento».

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