Malore in vacanza: odissea medica e
cure costose, 45enne muore in Ecuador

Lunedì 7 Novembre 2011 di Roberto Ortolan
Armando Biasini e una veduta di Quito
TREVISO - Doveva essere una vacanza dedicata al divertimento e alle immersioni nei mari dell’Ecuador, ma quel viaggio si invece trasformato in tragedia. La morte si portata via Armando Biasini, 45 anni, di Breda. Grande appassionato di viaggi e di immersioni subacquee, casellante della A27, era partito per l’Ecuador con la compagna Lara Sossai, anche lei dipendente di Autovie Venete. I due stavano insieme ormai da 15 anni, anche se non convivevano. Erano uniti da tante passioni, ma soprattutto dall’amore per i Paesi esotici.



Sabato un infarto ha ucciso Armando che era ricoverato nell’ospedale di Quito, capitale dell’Ecuador. A stroncarlo è stato un aneurisma all’aorta che lo aveva colpito pochi giorni prima. Si sono rivelate inutili le cure mediche e un intervento chirurgico di 10 ore, oltre ad un’odissea burocratica per ridurre il costo dell’operazione, che ha mobilitato anche il Consolato Italiano. Il cuore del 45enne si è inesorabilmente fermato.



Armando Biasini, casellante dell’A27 (prima a Mogliano e poi a Treviso Nord) era conosciutissimo a Breda e nel Trevigiano. Era rimasto senza il papà Egidio quando aveva 14 anni. Da allora aveva sempre vissuto con la mamma Delia. «Era una persona buona - lo ricordano parenti e amici - che viveva per la famiglia e la compagna Lara». Attaccatissimo ai nipotini che, appresa la notizia della morte, si sono sciolti in un pianto straziante. Amava i viaggi e gli sport subacquei. Era un grande tifoso della Juventus. La sua morte lascia affranti mamma, sorella Cristina, cognato Andrea, nipotini e tantissimi amici.



Armando si era sentito male alcuni giorni fa in un paesino sperduto dell’Ecuador. Difficoltoso e caro farsi curare: «Sono arrivati a chiedergli 70mila euro - raccontano i familiari - per un intervento chirurgico da meno di 30mila euro, e 5mila per pochi giorni di ricovero. Solo l’intervento del console italiano Enza Bosetti, che sta ancora ospitando Lara, ha sbloccato la situazione. Dobbiamo ringraziarlo - concludono i familiari - perchè è stato vicino ad Armando e Lara, fornendo loro ogni possibile aiuto». Poi il ricovero in ospedale a Quito dove 10 ore d’intervento chirurgico non sono bastate a salvargli la vita.



La salma, completati gli accertamenti, dovrebbe giungere in Italia tra mercoledì e giovedì.
Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 15:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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