L’indagine sui giovani e il lavoro: “Cerchiamo più tempo libero”

Venerdì 22 Marzo 2024 di Laura Bon
Il sindaco di Montebelluna Adalberto Bordin

MONTEBELLUNA – I soldi non sono tutto. Meglio vivere felici e fare un lavoro che piace. In quella che è sempre stata la capitale dello sportsystem, sembra essere il desiderio di quasi 400 alunni di 22 classi quinte del liceo Veronese e dell'Einaudi Scarpa che hanno risposto a un questionario realizzato nell'ambito di un'indagine condotta dalla cooperativa La Esse nel corso della seconda fase del progetto Match Point, avviato nel 2023 come “spin off” del Progetto Radar, attivo da qualche anno nell’area montebellunese.

LE RISPOSTE

La maggior parte degli intervistati punta a fare un lavoro che piace, in linea con gli interessi (72%) e ad avere orari che permettano di avere tempo libero per le proprie passioni (52%). Sono meno quelli che pensano di fare carriera (41%) o imparare cose nuove e crescere professionalmente (39%). Solo il 38% mira a ricevere uno stipendio elevato (38%). Indirettamente, sembra prevalere il posto fisso, dato che solo il 18% pensa di creare un’azienda o aprire una partita iva. Il 38% pensa che alla fine delle superiori sceglierà di lavorare e studiare, e solo il 22% studierà e basta. L’11% non ha ancora deciso, mentre il 21% lavorerà.

LE DINAMICHE

Sulle dinamiche del mondo del lavoro gli alunni non sono particolarmente preparati: contrattualistica, welfare aziendale (benefit), busta paga e retribuzione, oltre posizioni e percorsi di carriera, sono temi sui quali vorrebbero capire di più. Rispetto alle fonti di informazioni stravince il passaparola (84%) con amici, parenti e conoscenti, mentre il 50% si informa nel web e nei social. La maggior parte (52%) vuole scegliere in autonomia, mentre il 48% chiede di essere aiutato nello scelte. Che, peraltro, ai più non fanno paura: l'80,1% pensando al futuro lavorativo si sente curioso, il 75,3% stimolato. Seguono situazioni di indecisione (56,6%), disorientamento (51,3%), tranquillità (51,3%), sicurezza (52%). La maggior parte, comunque, dice di essere supportata (58,2%). «I dati emersi dall’indagine - dice il sindaco Adalberto Bordin - mettono in luce quanto i ragazzi siano distanti da una concezione lavorativa di tipo tradizionale. Per questo vanno messe in atto azioni di supporto che, con progetti come Match Point, stiamo cercando di mettere in atto».

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