CORNUDA - Il comune di Cornuda chiederà i danni alle Poste italiane per il pessimo servizio offerto, in questi giorni, nella distribuzione ai cittadini dei bollettini dell'Imu e della Tasi. Ad annunciare l’azione legale è l’amministrazione che, subissata di lamentele dai cittadini, si è resa conto che i "ritardi" sarebbero stati imputabili alle Poste.
L'ufficio tributi del Comune di Cornuda infatti ha dovuto registrare, prima della scadenza del termine dei pagamenti previsti per il 16 giugno, i gravi disagi dei cittadini. Le proteste dei cornudesi, che non avevano visto arrivare a casa le cartelle esattoriali annunciate dal Comune, hanno fatto sentire la propria voce fino ai piani alti del municipio. Si erano sentiti "traditi" perché da tempo gli amministratori avevano promesso l’invio delle cartelle con i conti per pagare le tasse comunali.
«In molti - spiega il sindaco Claudio Sartor - hanno chiamato in municipio o si sono dovuti recare allo sportello tributi per lamentare il mancato arrivo delle cartelle e per prendere visione di quanto dovevano pagare. Il disagio non era stato causato da negligenze dei dipendenti dei servizi comunali. In questa occasione avevano fatto un lavoro certosino e poi avevano consegnato, nei tempi previsti e con largo anticipo sulla scadenza, i plichi da inviare ai cittadini attraverso il servizio postale. Sono state le Poste - precisa il sindaco - a distribuire il materiale con notevole ritardo. Per ora non sono in grado di capire i motivi di questi contrattempi. Né ho ricevuto adeguate risposte su dove fossero finiti i bollettini, ma nemmeno sul motivo dei ritardi che hanno causato apprensione tra i residenti di Cornuda che chiedevano soltanto di pagare le tasse. Riteniamo, a tutt'oggi che ne manchino ancora da consegnare e che il problema della distribuzione non è stato del tutto risolto. Ai cittadini che, per ovvi motivi, pagheranno in ritardo Imu e Tasi non verrà applicata nessuna sanzione. Come amministrazione comunale chiederemo i danni per il disservizio cercando di conoscerne le cause».
Ultimo aggiornamento: 18:06
L'ufficio tributi del Comune di Cornuda infatti ha dovuto registrare, prima della scadenza del termine dei pagamenti previsti per il 16 giugno, i gravi disagi dei cittadini. Le proteste dei cornudesi, che non avevano visto arrivare a casa le cartelle esattoriali annunciate dal Comune, hanno fatto sentire la propria voce fino ai piani alti del municipio. Si erano sentiti "traditi" perché da tempo gli amministratori avevano promesso l’invio delle cartelle con i conti per pagare le tasse comunali.
«In molti - spiega il sindaco Claudio Sartor - hanno chiamato in municipio o si sono dovuti recare allo sportello tributi per lamentare il mancato arrivo delle cartelle e per prendere visione di quanto dovevano pagare. Il disagio non era stato causato da negligenze dei dipendenti dei servizi comunali. In questa occasione avevano fatto un lavoro certosino e poi avevano consegnato, nei tempi previsti e con largo anticipo sulla scadenza, i plichi da inviare ai cittadini attraverso il servizio postale. Sono state le Poste - precisa il sindaco - a distribuire il materiale con notevole ritardo. Per ora non sono in grado di capire i motivi di questi contrattempi. Né ho ricevuto adeguate risposte su dove fossero finiti i bollettini, ma nemmeno sul motivo dei ritardi che hanno causato apprensione tra i residenti di Cornuda che chiedevano soltanto di pagare le tasse. Riteniamo, a tutt'oggi che ne manchino ancora da consegnare e che il problema della distribuzione non è stato del tutto risolto. Ai cittadini che, per ovvi motivi, pagheranno in ritardo Imu e Tasi non verrà applicata nessuna sanzione. Come amministrazione comunale chiederemo i danni per il disservizio cercando di conoscerne le cause».
