Furto nelle casse dell'Avis di Conegliano, rubati 700 euro da una persona che aveva le chiavi d'accesso alla sede

Sabato 22 Ottobre 2022 di Pio Dal Cin
Furto all'Avis di Conegliano

CONEGLIANO (TREVISO) - Clamoroso furto nella sede dell'Avis di Conegliano: 700 euro sono spariti dalla cassa dell'associazione nella sede nel complesso ospedaliero Santa Maria dei Battuti, in via Brigata Bisagno 6.

Quello che però ha lasciato interdetti gli associati che hanno scoperto l'ammanco è che il denaro si è volatilizzato senza che ci siano state effrazioni dall'esterno, quindi si sospetta che chiunque abbia commesso il furto possa essere qualcuno con disponibilità di accesso all'ufficio dove è custodita la cassa.

Il furto nella sede dell'Avis

Lo conferma anche l'ex presidente dell'Associazione (nonché ex sindaco della città del Cima) Alberto Maniero, che fa le veci del presidente Romina Borsoi, all'estero in questi giorni: «Abbiamo denunciato subito il fatto ai carabinieri che sono intervenuti prontamente per raccogliere tutti elementi utili alla risoluzione del caso - spiega Maniero - È ovvio che non essendoci segni di effrazione, il furto sia stato portato a termine da qualcuno che ha accesso all'ufficio in questione. Il numero di coloro in possesso delle chiavi è limitato, per cui speriamo di poter risalire al più presto ai responsabili di questo assurdo gesto». L'ex presidente sottolinea che si tratta di un gesto incomprensibile e brutto, vista la natura di questa associazione che svolge un'attività di solidarietà: «È un po' come rubare in chiesa - afferma Maniero - È un episodio che lascia un po' di amaro in bocca».

I prossimi passi

È la seconda volta che l'Avis subisce un furto nei sui 64 anni di attività (l'anniversario è stato celebrato solo pochi giorni fa). A scoprire il furto è stata la segretaria mercoledì mattina, quando aprendo la cassa si è accorta che mancavano parecchi soldi. Ha subito avvisato i vertici dell'associazione, e ha provveduto ad avvertire i carabinieri. I militari della locale stazione hanno raccolto la testimonianza fornita dalla stessa segretaria; subito è partita la denuncia. Visto che il furto non ha lasciato tracce di scasso né di porte, né di finestre è stata avviata un'indagine interna per capire chi abbia potuto aver accesso ai locali che erano chiusi a chiave come tutti i giorni anche mercoledì. «Contiamo di venire a capo della situazione nei prossimi giorni - conclude Maniero - Sappiamo chi ha le chiavi degli uffici e il numero di coloro che possono aver agito indisturbati si riduce a pochissime persone. Non vogliamo accusare nessuno fino a quando non saremo sicuri delle nostre conclusioni. Resta comunque un senso di amarezza per il senso morale di un gesto che va a colpire l'Avis che da sempre è in prima linea per garantire un servizio essenziale e importante».

 

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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