«Mille false vaccinazioni in cambio di soldi e vini»: 5 trevigiani fra i pazienti sotto inchiesta a Vicenza

Venerdì 25 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Daniela Grillone Tecioiu e Volker Erich Goepel

Mille finte vaccinazioni, per avere il Green pass, in cambio di soldi e vini. È la tesi dell'inchiesta, condotta a Vicenza dal sostituto procuratore Gianni Pipeschi, che da mercoledì vede agli arresti domiciliari il medico di base Daniela Grillone Tecioiu, il suo compagno Andrea Giacoppo e il nefrologo Volker Erich Goepel, ma che conta anche 14 pazienti indagati, di cui 5 residenti in provincia di Treviso. È però sulla discrepanza fra i numeri ipotizzati e gli episodi ricostruiti che sarà battaglia lunedì, nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Matteo Mantovani, dove la coppia verrà difesa dall'avvocato Fernando Cogolato, mentre l'altro dottore sarà assistito dal penalista Massimo Malipiero.


LE CIFRE
Erano state proprio le cifre ad attirare l'attenzione dell'Ulss 8 Berica, come confermato al Gazzettino dal direttore generale Giusi Bonavina.

Un quantitativo di iniezioni «elevato ed anomalo», ha rimarcato l'altro ieri il procuratore Lino Giorgio Bruno: 2.082 sono le somministrazioni che il Sistema informativo dell'anagrafe vaccinale regionale ha registrato in carico alla dottoressa Grillone Tecioiu, ma secondo gli inquirenti almeno la metà sarebbe stata simulata. Ad un certo punto l'azienda sanitaria aveva così deciso di sospendere le forniture delle dosi, notando come venissero inoculate con ritmi ritenuti fuori scala per le abitudini dei medici di medicina generale: almeno 140 ogni quattro giorni, con punte anche di 193. Dal momento che la professionista aveva in carico 1.400 assistiti, la dirigenza era rimasta colpita dal fatto che 344 persone da lei vaccinate provenissero da fuori Veneto e che altre 295 fossero comunque seguite da altri medici di famiglia.


GLI ASSEMBRAMENTI
Fra queste ultime rientrano i 5 trevigiani, indagati a piede libero per l'ipotesi di falso, che sono residenti nelle zone di Castelfranco, Maser, Pederobba e Roncade. A questi soggetti viene contestato di aver pagato, con denaro contante o altre utilità, per fingere l'immunizzazione nell'ambulatorio di Vicenza della 57enne o in quello di Goepel a Fara Vicentino, dove il 64enne svolge quale supplente mansioni di medicina generale in convenzione con l'Ulss 7 Pedemontana. Lo studio medico più attivo, sempre secondo l'accusa che ovviamente dovrà essere dimostrata in giudizio, sarebbe però stato quello del capoluogo. Ad alimentare i pettegolezzi in città, e quindi le voci nell'ambiente sanitario a cui appartengono alcuni clienti, sarebbero state le lunghe code all'ingresso della struttura, generando un rischio di assembramenti tale da richiedere l'intervento della vigilanza privata.


IL PASSAPAROLA
Gli appuntamenti sarebbero stati concordati al telefono con le segretarie dell'ambulatorio, con le quali il termine-chiave suggerito tramite il passaparola sarebbe stato «ozonoterapia». Precisa al riguardo l'avvocato Cogolato: «La dottoressa Grillone Tecioiu è specializzata in ozonoterapia da trent'anni e utilizzava questo trattamento in contemporanea alle iniezioni per attenuare gli effetti del vaccino. Valuteremo in seguito se da questo emergerà che in qualche caso la mia assistita si è prestata o adeguata alla richiesta di qualche paziente che, per patologia o per ritrosia, non voleva essere immunizzato contro il Covid. Ma intendiamo dimostrare che è un medico che sostanzialmente ha garantito i vaccini. Quando al suo compagno di vita Giacoppo, è un commercialista con una sua attività, per cui la sua posizione è marginale rispetto allo studio medico».


I COMPENSI
Il 57enne di Creazzo è accusato di aver collaborato alla gestione amministrativa delle procedure di attestazione delle vaccinazioni. Tuttavia il sequestro preventivo di 25.000 euro è stato disposto anche nei suoi confronti. Stando ai riscontri degli investigatori, le presunte false somministrazioni sarebbero state pagate fra 40 e 100 euro, ma in altri casi sarebbero state ricompensate con bottiglie di vino. Stando agli accertamenti della Squadra mobile, il valore della prestazione saliva se questa veniva accompagnata anche dal trattamento con l'ozono.

Ultimo aggiornamento: 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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