Volley, l'Imoco pronto per la finale mondiale e Isabella Haak vuole tenere la sua corona

Domenica 18 Dicembre 2022 di Maria Scarogni
Finale mondiale di volley, Patere dell'Imoco pronte per la sfida

ANTALYA (TURCHIA) - La finale 2022 del Mondiale per club avrà tantissime sfaccettature, sia per Conegliano come squadra, alla ricerca della rivincita dopo il secondo posto dell'anno scorso, sia per Isabelle Haak, pronta a difendere il titolo vinto con il Vakif e a vincere il secondo mondiale di fila, ma anche determinata a prevalere nella sfida tra giganti nel ruolo di opposto. Nell'attesa di una Antalya Sports Hall infuocata, davanti a un pubblico che l'ha adorata negli ultimi tre anni, Bella metabolizza intanto la soddisfazione del percorso delle pantere fino a qui. «Abbiamo disputato tre buone partite, la più importante però sarà la prossima e anche l'avversaria sarà interessante. Sono contenta di come ci siamo comportate oggi, adesso dobbiamo riposarci il più possibile perché sarà sicuramente una partita tosta».
Alexa Gray si trova invece alla sua prima partecipazione alla competizione iridata, dove si sta ritagliando bene i suoi spazi a supporto della squadra. Titolare in semifinale, ha trascinato le compagne con i suoi attacchi da prima e da seconda linea, dando un po' di respiro in vista della finale a Kat Plummer. «Credo sia stata un'ottima partita - le parole della canadese -, il Minas è una squadra forte e sono contenta di come abbiamo giocato e come abbiamo risposto ai loro attaccanti più forti. Mi piace quello che abbiamo dimostrato in difesa e anche il servizio è stato come ci eravamo riproposte, quindi non vedo l'ora di affrontare la partita di domani. Mi auguro che riusciremo ad aumentare l'intensità e a fare il nostro gioco».

Un po' di spazio c'è stato anche per Alessia Gennari, che ha trovato così modo di mantenere il ritmo partita, alla vigilia di una gara dove l'apporto di ogni elemento del roster potrà risultare fondamentale. Anche per lei dunque la soddisfazione di aver contribuito a una partita che le pantere hanno disputato in maniera quasi perfetta, costringendo spesso l'avversario all'errore e non lasciando spazio alle loro ripartenze. «Penso che questo non fosse il vero Minas - precisa Alessia - nel senso che loro non hanno giocato un'ottima partita ma credo che anche la nostra prestazione abbia contribuito. Abbiamo giocato veramente in modo incredibile. C'era una bella fiducia in campo tra le ragazze ed è proprio bello giocare così. Buon per noi che non sia durata troppo in vista di domani, ma abbiamo conquistato una finale importantissima e siamo felicissime». Arriva con la vittoria della semifinale dunque anche una ulteriore conferma, anche se non meno importante né sottintesa, della forza maturata dal gruppo di capitan Wolosz e compagne nel corso degli ultimi mesi. Un periodo che ha posto non poche difficoltà sul cammino delle campionesse trevigiane, che fosse per infortuni o per la stanchezza data dal ritmo serrato delle partite imposto dal calendario. Ma la squadra è stata brava a superare tutto questo grazie all'impegno e al supporto reciproco, che sommato alle grandi individualità che compongono il gruppo ha fatto sì che la qualità del gioco e della complicità tra le atlete sia stata sempre in crescita, man mano che è aumentato anche il prestigio della competizione. «Ci sono giocatrici in questa squadra - chiude Alessia Gennari - di cui non si scopre oggi il valore, quindi da una parte ci sta essere arrivate a questi livelli, dall'altra non era scontato dopo aver cambiato così tanto all'interno di un roster non è mai facile trovare l'equilibrio e i giusti incastri. Quindi brave noi che abbiamo lavorato sodo nonostante le tantissime partite».
 

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