«Sul mio aereo con i vip»: Federica, la pilota di jet che ora insegna a volare

Lunedì 21 Novembre 2022 di Alfredo Baggio
Federica Fuser
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TREVISO - Classe 1988, trevigiana, Federica Fuser è da sempre appassionata di motori e di volo. Compiuti 26 anni, dopo un’esperienza nella gestione di un’autofficina a Treviso, ha capito che il suo sogno la portava ad alzare gli occhi verso il cielo. E così, vincendo la voce dentro di lei che le sussurrava che sarebbe stato impossibile, ha deciso di buttarsi nell’avventura che l’avrebbe portata a diventare pilota di jet. In seguito lascia la cabina di pilotaggio per reinventarsi project manager per piccole realtà locali. Ma la sua fama come esperta pilota fa sì che il centro di simulatori di volo Discovery di San Donà di Piave la contatti. Comincia così una nuova avventura per far conoscere a tutti il centro e creare nuovi format per attirare sempre più appassionati di volo, iniziando a proporre corsi per la formazione di piloti cadetti, oltre ad organizzare eventi e iniziative per tutti gli amanti dell’aeronautica.
 

Come nasce la tua passione per il volo?
«Ho iniziato a pensare a questo mondo molto tardi rispetto ad altri, che sin da piccoli sanno già che vorranno fare i piloti. Ho sempre avuto una grande passione per i motori e dopo un periodo, dai 20 ai 26 anni, durante il quale ho gestito un’officina, ho cercato di capire cosa avrei dovuto fare per diventare pilota. Andavo fuori dall’aeroclub di Treviso, senza il coraggio di entrare, perché pensavo che fosse fuori dalla mia portata. Poi un giorno ho incontrato Francesco Montagner, al tempo presidente dell’aeroclub».
 

Hai iniziato un percorso non semplice, da ogni punto di vista...
«Certo, perché, oltre ad essere difficile da ottenere, richiedendo molto studio e impegno, ha pure un costo notevole. Ma grazie a un aiuto da parte della famiglia sono riuscita a iniziare a studiare per ottenere la licenza di pilota privato durante l’estate del 2014. Per velocizzare i tempi e non prendere le licenze a step mi sono iscritta in una scuola a Forlì. Nel gennaio 2017, dopo ben 5 tentativi per fare l’esame pratico a causa di continue condizioni meteo non adeguate, ho finalmente preso la licenza che volevo».
 

Come mai pilota privato e non di linea?
«Fare il pilota di linea è un lavoro che spesso finisce per essere ripetitivo, mentre io desideravo una cosa un po’ più dinamica. Non ho dovuto aspettare molto, perché nel maggio del 2017 ho ricevuto una proposta da una compagnia di business jet austriaca e ho subito accettato. Qui è iniziata una nuova parte della formazione, perché ogni aeroplano ha i suoi comandi ed è necessario seguire un ulteriore corso».
 

Il tipo di lavoro ti ha portato a conoscere personaggi famosi?
«Sì certo: ho portato Patrick Dempsey, Marion Cotillard, Ludacris, J.K. Rowling, Marquez. Ovviamente questo perché cercavano una privacy che un volo di linea non avrebbe potuto dar loro. Io sono sempre stata nel mio: in tre anni non mi sono permessa di chiedere l’autografo a nessuno. Solo una volta mi sono fatta una foto con Mikaela Shiffrin, perché sono appassionata di sci».
 

L’avventura con la Discovery di San Donà com’è iniziata?
«Dopo alcuni problemi personali ho deciso che non avrei più volato e mi sono presa una pausa.

Mi sono dedicata alla pianificazione di progetti, al marketing. A settembre 2021 però mi ha contattato Simone, il presidente del Discovery. Ho iniziato a lavorare su tutta una serie di nuove proposte e ad aprile di quest’anno, dopo il completamento del simulatore del 737, la gente finalmente ha iniziato a notare il centro, non solo gli amatori, ma anche i piloti. Quindi non solo la parte ludica, ma anche le nuove iniziative di carattere formativo»

Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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