Sgambaro punta alla Cina con la "pasta a colori": ecco il segreto

Giovedì 1 Aprile 2021 di Mattia Zanardo
Il patron Sgambaro

TREVISO - La controversia è di vecchia data e tuttora irrisolta: le sue origini sono in Italia o in Cina? Comunque sia, ora la pasta made in Italy si appresta a conquistare i gourmet della Repubblica del Dragone. Proprio il colosso dell'Estremo Oriente, infatti, rappresenta uno degli snodi della strategia di espansione all'estero del pastificio trevigiano Sgambaro. Per vincere la sfida, oltre al gusto si punta anche sulla vista. Così sono state create 5 varietà colorate grazie all'aggiunta di un particolare ingrediente (non a caso il progetto, tuttora in fase di sviluppo, è stato battezzato Colorful Pasta): curcuma per una totalità giallo squillante, spinaci per il verde, pomodoro per il rosso, barbabietola per il viola, fino all'alga spirulina per il verde-azzurro scuro.
«È un'iniziativa molto interessante perché ci permetterà di rivolgerci a un target ben definito di consumatori cinesi che, oltre alla qualità della pasta, sono interessati a un prodotto arricchito di nutrienti e dall'aspetto glamour spiega il direttore commerciale Federico Gris -.

Considerando che una nicchia di mercato in Cina rappresenta potenzialmente milioni di persone, l'operazione potrebbe dare una spinta significativa alla nostra crescita in questo Paese».

TREND POSITIVO
Il gruppo di Castello di Godego, 14mila tonnellate prodotte l'anno scorso, ha chiuso il 2020 con un fatturato di 21 milioni di euro, in rialzo del 5% rispetto all'esercizio precedente. E anche i primi mesi del 2021 stanno confermando il trend: l'obiettivo è consolidare i volumi e bissare la percentuale di incremento. Il buon andamento economico potrebbe tradursi anche in un ampliamento dell'organico, attualmente di una cinquantina di unità. A trascinare la crescita, i ricavi oltre confine: oggi rappresentano circa il 18-20% del giro d'affari complessivo. Già solo nell'ultimo anno le esportazioni sono aumentate di quasi un terzo, rispetto al più 16% fatto registrare dal settore italiano nel suo complesso. «Un risultato eccezionale in tutti i sensi», commenta il presidente Pierantonio Sgambaro, che dallo scorso novembre, insieme al fratello Roberto e alla sorella Sandra detiene il 100% dello storico pastifico di famiglia, dopo aver acquisito il pacchetto di azioni in mano ai cugini Flavio, Valentina e Maria Antonietta. «Da un lato continua il numero uno - siamo ben consapevoli che tale performance sia strettamente connessa all'emergenza sanitaria e sappiamo, anzi ci auguriamo, non si replicherà. Dall'altro, accogliamo con grande soddisfazione un segnale importante: la pasta di alta qualità è sempre più riconosciuta e apprezzata anche in Paesi che non condividono la tradizione e passione italiana per questo prodotto». E così l'azienda della Marca punta a raggiungere una quota di fatturato realizzato sui mercati internazionali intorno al 30%.
Il raggio d'azione di Sgambaro, che dal 2001 utilizza esclusivamente grano duro italiano, si estende da Israele (con produzioni kosher) al Sudafrica, dal Giappone all'Australia, dall'Arabia Saudita al Sud-est Asiatico (grazie alla certificazione Halal, di conformità alle regole alimentari islamiche). In Canada vende soprattutto pasta di Kamut, unica materia prima non prodotta nel Belpaese. Senza, ovviamente, dimenticare l'Europa: se il posizionamento nei paesi scandinavi è già eccellente, il marchio trevigiano lavora per entrare o ampliare la presenza nei grandi mercati continentali, come Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, e guarda con interesse agli stati dell'Est e Russia.
 

Ultimo aggiornamento: 12:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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