Da Unabomber al reality
Mister Dinamite va in tv

Lunedì 19 Ottobre 2015 di Elena Filini
Da Unabomber al reality Mister Dinamite va in tv
SEGUSINO - I suoi botti controllati hanno fatto piazza pulita di economostri, demolito gallerie, ponti, acquedotti. E le sue indagini fornito conferme decisive sui grandi casi di nera, da Unabomber alla strage di Piazza della Loggia. Alcuni poi ricorderanno i suoi ingegnosi esperimenti per «La storia siamo noi»: come davvero morì Ippolito Nievo lo ha spiegato al pubblico Danilo Coppe. E ora il geominerario esplosivista originario dell'Altamarca trevigiana arriva in tivù con Mr Dinamite.



Un reality in onda da questa sera su Sky Explora Hd (ore 21,50) in otto esclusive puntate nel quale Coppe e il suo team si misureranno in imprese esplosive, in bilico tra certezze scientifiche e l'imprevedibilità del rischio. Il programma, uno "specialist factual" ad alta carica spettacolare, racconterà senza filtri e lontano dal pathos artificioso dei serial americani casi di esplosivistica civile e forense, dalla demolizione thrilling di un acquedotto adiacente a una scuola alla ricostruzione di un attacco con esplosivi.



Già si dice che Mr Dinamite sia la risposta italiana ai reality americani. «È un programma nuovo, molto tecnico, che dimostra anche quanta a volte inutile spettacolarizzazione ci sia nei programmi americani. Ho deciso di accettare l'invito della Pink Flamingo per due motivi sostanziali. Innanzitutto voglio che tutti sappiano che anche in Italia si fanno le demolizioni con esplosivo. Secondo poi, in questo nuovo programma evidenzierò tutti gli aspetti dell'esplosivistica, non solo le demolizioni».



Come sono strutturate le puntate?

«Hanno per oggetto 8 diverse demolizioni. E seguono in tempo reale tutto l'iter. Inizieremo con un acquedotto: demolizione delicatissima perchè il fabbricato si trova vicino ad una scuola. Ma parleremo anche di terrorismo e di usi quotidiani dell'esplosivo: pensiamo all'air-bag, all'azionamento di estintori e portelloni sull'aereo. L'intento è quello di far capire che l'esplosivo non è solo una cosa negativa».



È vero che fu indirettamente Mino Damato ad innescare in lei la miccia della passione?

«In qualche misura si. Avevo circa dieci anni e guardando la tv dei ragazzi seguivo un programma che si chiamava Avventura. Il presentatore, Damato, lanciava documentari provenienti un po’ da tutto il mondo, tra questi uno sulle demolizioni di palazzi negli Usa di cui rimasi affascinato.»



Poi l'istituto di mineralogia di Agordo, la laurea in scienze criminologiche e 700 demolizioni alle spalle. Qual è stato il caso più critico?

«Senza dubbio la demolizione di una parte delle Vele a Napoli. L'esperimento era stato tentato dalla giunta Bassolino nel 1997 ed era andato a vuoto. Tre anni dopo chiamano me. Non potevo sbagliare. E non sbagliai».



In quali casi di nera è stato chiamato come perito? «Forse i più clamorosi sono stati Unabomber e Piazza della Loggia. In entrambe le situazioni il Ris di Parma mi ha chiesto di ricostruire gli ordigni o di definire il tipo di esplosivo usato. E i risultati hanno spesso confutato le tesi dominanti».



La sua passione per gli esplosivi è quasi enciclopedica. A Parma ha fondato un museo/scuola.

«Mi occupo anche di formazione e ho l'onore di avere come studenti unità dell'Areonautica, del Col Moschin e del Genio Guastatori».



Le hanno mai chiesto consulenza per combattere casi inerenti al terrorismo islamico?

«È la nuova frontiera. Ai corsi analizziamo questo aspetto e presto potrebbero aprirsi delle collaborazioni all'estero».
Ultimo aggiornamento: 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci