​Coronavirus a scuola. Bambini contagiati, il piano dell'Usl: test rapidi in classe

Mercoledì 9 Settembre 2020
Coronavirus a scuola. Bambini contagiati, il piano dell'Usl: test rapidi in classe
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TREVISO Test rapidi per individuare il coronavirus nelle scuole. Per l'Usl della Marca sono indispensabili. Il piano prende corpo dopo i primi casi di maestre e bambini contagiati nella Marca: a Treviso una piccola di 3 anni infettata dall'insegnante in una scuola privata di inglese, un'educatrice in una materna parrocchiale, nel Pievigino un bimbo di un anno all'asilo e ieri un'altra operatrice in un nido comunale a Montebelluna. «Stiamo lavorando sia a livello nazionale che internazionale per poter usare i test rapidi come sistema di screening fa il punto Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia di Treviso e coordinatore di tutti e 14 i centri del Veneto adesso c'è anche l'interesse di importanti case farmaceutiche statunitensi. Ormai la sensibilità ha superato il 98% per i casi con carica virale elevata». 

STRUMENTO IDEALE
Sono queste le ragioni per le quali l'azienda sanitaria considera i test rapidi validati dallo Spallanzani come lo strumento ideale per tenere sotto controllo la diffusione del Covid-19 tra gli oltre 133mila studenti trevigiani. Le linee guida prevedono che lo screening nelle classi scatti solamente in presenza di persone con sintomi. «I bambini oggi rappresentano meno dell'1% dei contagiati. Generalmente non sviluppano disturbi. Va monitorato il rischio di diffusione tra i familiari sottolinea Rigoli per questo la sospensione delle attività nelle classi ha senso solo nel momento in cui dovessero emergere dei casi di positività con sintomi e con cariche elevate». Intanto poco più del 61% degli insegnanti e del personale non docente delle scuole trevigiane (su un totale di circa 18mila persone) si è sottoposto volontariamente allo screening per il coronavirus eseguito con i test sierologici, il cosiddetto pungidito. Sono stati fatti esattamente 11.124 esami: 6.834 nei punti ad accesso diretto allestiti dall'Usl e 4.290 dal medico di famiglia.

DOCENTI, IL BILANCIO
Sono emerse 279 positività. Di seguito, il tampone di controllo ha confermato il contagio di 18 insegnanti. Per questi è scattato l'isolamento a casa. E non sono stati ancora processati tutti i tamponi di controllo relativi a chi è risultato positivo al test sierologico. Il numero dei contagi, quindi, potrebbe aumentare. L'Usl della Marca, intanto, ha organizzato due giornate per i test di recupero per docenti e personale Ata. Chi lavora nelle scuole potrà continuare a rivolgersi al proprio medico per effettuare il test sierologico. In alternativa, l'azienda sanitaria ha previsto due giornate ad accesso libero: domani, dalle 14 alle 18, nel centro prelievi dell'ospedale di Castelfranco e nel distretto sociosanitario di via Galvani a Conegliano. E venerdì si replicherà, sempre dalle 14 alle 18, nel centro della Madonnina di Treviso, sede del dipartimento di Prevenzione. Il personale scolastico potrà decidere di sottoporsi al test nella sede che preferisce, indipendentemente dalla residenza.

L'ULTIMO CASO
Un'educatrice del nido comunale di via San Pio X a Montebelluna, che avrebbe dovuto aprire i battenti lunedì prossimo, è risultata positiva al Covid-19. E ieri tutti gli operatori sono stati sottoposti al tampone. I risultati dovrebbero arrivare per oggi. Se tutti dovessero risultare negativi il nido aprirebbe regolarmente i battenti; solo l'operatrice trascorrerà almeno 14 giorni a casa. «Non abbiamo particolari motivi di preoccupazione -dice il sindaco Marzio Favero- dato che l'addetta aveva effettuato solamente qualche riunione con le colleghe. Ovviamente, però, il controllo va effettuato». La donna aveva partecipato ad una festa privata e dopo tre giorni ha cominciato a presentare i sintomi della malattia; il tampone ha dato quindi esito positivo. Ne è derivata la procedura che prevede i controlli di tutte le persone con cui è avvenuto il contatto all'interno della scuola, sia insegnanti che personale non docente. «Auguro all'educatrice -dice il sindaco Marzio Favero- di potersi ristabilire il prima possibile, ma la cosa preoccupa. Purtroppo, la realtà è che il virus è ancora tra noi e quindi le misure di sicurezza, come mascherine e distanziamenti, devono essere manutenuti».

Mauro Favaro
Laura Bon
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