Pazzo di gelosia perseguita la ex e nasconde un Gps sotto il cofano della sua auto: condannato a 3 anni

Giovedì 8 Ottobre 2020
Pazzo di gelosia perseguita la ex e nasconde un Gps sotto il cofano della sua auto: condannato a 3 anni

CONEGLIANO - Ha impiegato quasi un anno per liberarsi della presenza, per nulla gradita, dell'ex compagno che, nel frattempo, è stato condannato in secondo grado a due anni e quattro mesi per lo stesso reato sempre ai danni della compagna.

Ieri l'odissea di una 39enne di origine straniera (costituitasi parte civile con l'avvocato Pierantonio Fadel), la sua battaglia per mettersi alle spalle in una relazione fallita e ricominciare ad avere una vita, si è probabilmente definitivamente conclusa. L'uomo, un italiano di 52 anni, è stato infatti condannato con il rito abbreviato, in una udienza tenutasi in camera di consiglio, alla pena di 3 anni di reclusione. Il giudice Angelo Mascolo ha anche stabilito che i danni vengano liquidati in separata sede civile e ha imposto all'uomo una provvisionale di 10mila euro.

LA PERSECUZIONE La vicenda, che si svolge a Conegliano, è sempre quella di lui che non si vuole rassegnare alla fine della relazione. La compagna ha detto basta alle sue condotte violente, alla sopraffazione psicologica, alle scenate di gelosia. Ma da quel momento il calvario, invece di terminare era soltanto iniziato. Il 16 ottobre dello scorso anno l'uomo, che è residente a Vazzola, viene arrestato per atti persecutori nei confronti della ex. Il gip dispone anche che nei suoi confronti venga attivato, come chiesto dal sostituto procuratore Massimo Zampicinini, il braccialetto elettronico che consente di monitorare sempre la sua posizione. È accusato di aver messo in atto, tra dicembre del 2018 e settembre 2019, una vera e propria campagna persecutoria contro la donna, fatta di molestie, telefonate ad ogni ora del giorno e della notte, visite a sorpresa, tentativi di approccio. La vittima arriva a temere seriamente per la propria incolumità e quella dei suoi cari, tanto da essere costretta a modificare le proprie abitudini di vita. In particolare smette di andare al lavoro da sola e decide di farsi sempre accompagnare da un collega, specialmente al ritorno a casa.

GLI ATTI VANDALICI Peraltro la sua macchina subisce in svariate occasioni degli atti vandalici, danneggiamenti che per lo più accadono quando la vettura è parcheggiata nella via davanti all'abitazione. Il desiderio di controllo che il 52enne nutre nei confronti della ex compagna raggiunge però il suo apice massimo quando decide di installare un rilevatore Gps. L'apparecchio viene ritrovato sotto la scocca dell'auto della vittima e permette di pedinarla e registrare tutti i suoi movimenti a distanza, tramite un comune software. La difesa, affidata all'avvocato Claudia Brogioni, ha tentato di minimizzare i fatti, ammettendo solo l'istallazione del Gps. Tesi che non ha convinto il giudice, che ha accolto in pieno le richieste della pubblica accusa. 

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