Disabile 12enne chiuso in casa da mesi I genitori: «Bisogna riaprire i centri»

Lunedì 18 Maggio 2020 di Alessandra Vendrame
Disabile 12enne chiuso in casa da mesi I genitori: «Bisogna riaprire i centri»
MONTEBELLUNA Al suo fianco da quando è scoppiata l'emergenza Covid, da più di due mesi non gli è rimasta che la presenza di mamma e papà, perché in suo aiuto non esiste in tutta l'area del montebellunese nessun centro polifunzionale per l'assistenza ai minori con disabilità in grado di accoglierlo almeno qualche ora al giorno. È un'odissea il lento ritorno alla normalità delle attività per i minori diversamente abili, quella vissuta da una famiglia di un ragazzo dodicenne residente in un comune del montebellunese, affetto da una rara forma di disabilità, la sindrome di Smith-Magenis: «Il Dpcm dello scorso 26 aprile aveva previsto la ripresa delle attività di assistenza per i disabili spiega la mamma del ragazzo demandando agli enti locali la possibilità di mettere in atto una serie di servizi alternativi. Ma in tutta la zona di Montebelluna non esistono centri polifunzionali o semiresidenziali per minori con disabilità. Soltanto per i maggiorenni». 
LE DIFFICOLTÀNel frattempo dallo scorso 8 marzo i genitori del ragazzino a causa delle restrizioni per l'emergenza hanno dovuto affrontare dopo la chiusura della scuola anche l'interruzione del servizio di assistenza domiciliare. Che significa il venir meno per il figlio della presenza, almeno durante i pomeriggi, di un educatore per alcune ore la settimana. Con l'impossibilità pure di poter partecipare alle lezioni di didattica a distanza con l'insegnante di sostegno, con l'aiuto dell'educatore. Da qui la decisione di scrivere una mail all'assessore alla Sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, e insieme al presidente Luca Zaia per lanciare il necessario sos: «Come famiglia di un minore con disabilità siamo stati lasciati in balia di noi stessi spiega il genitore Chi risponde oggi alla domanda di un servizio di assistenza domiciliare in aiuto alle famiglie? Era di fondamentale aiuto prima che tutto si fermasse. Ma finora ci è stato risposto che non ci sono ancora i presupposti di sicurezza per ripartire e che ci faranno sapere». 
I SACRIFICIDa più di due mesi intanto mamma e papà, per poter stare vicino al figlio, si sono giocati tutte le carte dei permessi lavorativi e dei congedi parentali. Nell'attesa di risposte da parte dei servizi sociali e dell'Usl: «È importante ripartire perché i ragazzi disabili hanno bisogno di proseguire con il piano educativo che non si può realizzare con le lezioni digitali spiega la mamma - E la materia è di competenza regionale, per questo abbiamo scritto ai vertici regionali chiedendo di far ripartire il servizio». Per i due genitori un'altra battaglia sul fronte dei servizi alla disabilità da vincere. Dopo che si erano già attivati dal 2015 per dare vita grazie ai social all'associazione nazionale della sindrome di Smith Magenis, riuscendo a far nascere un centinaio di sezioni in tutta Italia: «Ora che il servizio di assistenza domiciliare è in stallo è pesante il disagio per le famiglie lasciate sole». 
Ultimo aggiornamento: 16:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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