MONTEBELLUNA (TREVISO) - Un albergo di lusso nel cuore del centro storico. Nel caratteristico edificio dai tratti che richiamano un castelletto, che si trova lungo il suggestivo viale Della Vittoria, a nord del liceo Angela Veronese, è arrivato il cantiere. La ditta Bordignon è stata infatti incaricata della ristrutturazione: questa, come si legge nel relativo cartello informativo, è destinata a portare con sé, con la rinascita ad opera del progettista architetto Roberto Merlo e del coordinatore dei lavori geometra Sergio Moretto, una novità: si parla infatti di destinazione a struttura ricettiva.
IL PROPRIETARIO
A raccontarne nel dettaglio quello che accadrà è il nuovo proprietario dell’immobile: Patrizio Bof, ex presidente della Fondazione del museo dello scarpone e attualmente anima di Infinite area, l’innovativo incubatore d’impresa realizzato a San Gaetano. E anche nel cuore del centro storico Bof ha pensato a qualcosa di suggestivo e tutt’altro che scontato, in linea comunque con la volontà di favorire lo sviluppo, anche turistico, della città. «Realizzeremo un boutique hotel internazionale - spiega Bof - sul modello del The Foscarini di Mogliano, anche se, ovviamente, molto più contenuto negli spazi. Avrà infatti solamente sei camere». Il timore di chi è legato al passato di Montebelluna è che la ristrutturazione possa portare con sé stravolgimenti nella struttura esterna, come è accaduto per altri edifici della via. Come racconta lo storico Lucio De Bortoli, infatti, lo stabile, pur non essendo anteriore agli anni trenta del novecento, richiama strutture tardo rinascimentali, nell’aspetto, ed è comunque parte della memoria storica di Montebelluna. «Non ho alcuna intenzione di apportare modifiche all’esterno - dichiara però Bof - Per natura mi piace il bello e non amo cancellare il passato. In particolare, con questo intervento voglio contribuire a far diventare Montebelluna sempre più bella e a valorizzarla».
I VICINI
Marina Sernaglia, che abita nei paraggi e ha ben presenti le peculiarità dei luoghi, commenta: «Se lo stabile non viene stravolto sono tanto contenta - dice - Per la mia generazione il castelletto dei Garbujo entrava nell’immaginario delle favole con principi e principesse. Talmente fuori dai canoni estetici e costruttivi degli anni ‘20 da rimanere impresso nei ricordi anche di quelli che sono emigrati fuori paese. “C’è ancora il castello vicino al cinema?” è la domanda che spessissimo mi rivolgono gli amici lontani. Che poi non è solo la mia generazione ad esservi legata». E prosegue: «Quando poi uscirono i primi film a cartoni animati di Disney, quel castelletto diventava segno tangibile di fiabe strapaesane, ma tutte le ragazze per generazioni, anche le ultime, si vedevano affacciate al balcone o sedute fuori in terrazza. So che ora è considerato estremamente kitsch, ma tutte noi, ragazze di una volta, abbiamo sognato di abitarci e ricevere le amiche sotto i pitosfori e le palme del giardinetto. E che dire dell’interno? Una tromba delle scale nella quale ora fanno tre mini appartamenti». A quanto pare, però, il nuovo proprietario non punterà assolutamente sulla quantità ma sulla qualità. E, da un imprenditore che a Infinite area ha scelto di occupare parte dello spazio con un aereo, non c’è da aspettarsi nulla di diverso.